Tra i settori produttivi messi in crisi dall’aumento dei costi energetici e del gas il settore sanitario è certamente tra i più colpiti. Non è un comparto infatti dove rallentare le prestazioni o poter risparmiare spegnendo i macchinari come tac e risonanze magnetiche. Così come non è possibile avere temperature superiori o inferiori a un certo limite sia d’estate che in inverno. La denuncia dell’Associazione dell’ospedalità privata dell’Emilia-Romagna deriva dai conti salati che il primo semestre del 2022, complice la guerra in Ucraina, ha presentato, alle strutture, reduci da difficili anni legati alla pandemia. Aiop rappresenta a livello regionale 45 ospedali che a loro volta rappresentano in termini di prestazioni circa il 20% di quanto erogato dal Sistema sanitario regionale. Infine l’ospedalità e il territorio (ambulatoriale per quanto ci compete), valgono circa il 50% del bilancio regionale. “La situazione è gravissima – scrive il presidente Aiop Emilia Romagna, Luciano Natali in una lettera indirizzata al presidente della Regione Stefano Bonaccini –. Al governatore dell’Emilia-Romagna chiediamo di prendere atto di un vero e proprio stato di crisi del nostro settore che, se non affrontato con tempestività, potrà portare alla drammatica sospensione dell’attività e, forse, alla chiusura di molte nostre aziende.  I bilanci del 2022 – conclude Natali – sono compromessi al punto da intaccare le riserve delle singole società e richiedere un intervento dei soci”. Nel comparto ospedaliero il costo del gas rispetto al 2020 è cresciuto fino a 5,5 volte e ha trascinato il costo di tutti gli altri fattori, a partire dall’energia, con punte di 2-3 volte il 2020. La situazione si riflette su tutta la catena delle forniture: medicinali, dispositivi, vitto, lavanderie, oltre ai rifiuti e a cascata, con aumenti che non sono più sostenibili per le aziende. Il Sistema sanitario, compreso il privato accreditato, proviene da una pandemia che lo ha duramente provato, comprimendo la marginalità e si pensava di poterne uscire rafforzando la produzione, come il sistema chiede di fare per affrontare il tema delle liste di attesa. Questo traguardo, però, è al momento notevolmente compromesso. “Al punto che – scrive sempre il presidente Aiop – credo che tutti gli sforzi che abbiamo messo in campo con l’ultimo accordo regionale per il contrasto alle liste di attesa (DGR n. 1145 del 11/7/2022) rischino fortemente di essere vanificati”.

Costi insostenibili

La stessa insostenibilità dei costi sta mettendo in ginocchio anche il settore sociosanitario, quindi le strutture che curano e assistono gli anziani, da anni con le rette bloccate e ora colpite da questa impennata di costi. Ad aggravare la situazione, tra le conseguenze post Covid, è poi il mancato rimborso dei dispositivi di protezione individuali, dei tamponi e degli esami diagnostici anti Covid. “Ciò aggrava ancora di più il quadro generale e pertanto – spiega il numero uno di Aiop Emilia-Romagna Natali – chiediamo alla Regione di ripristinare tali rimborsi, che restano ancora cospicui, almeno fino al permanere dell’epidemia che non risulta purtroppo terminata”.