Il melanoma cutaneo rappresenta una forma di cancro della pelle che origina dalle cellule pigmentate, i melanociti, responsabili della produzione di melanina. Sebbene il melanoma costituisca solo una frazione dei casi totali di tumori cutanei, la sua incidenza è in costante aumento, sottolineando la rilevanza cruciale di comprenderne a fondo le dinamiche e le sfide associate. La principale causa del melanoma è rappresentata dall’esposizione eccessiva ai raggi UV, sia da fonti naturali, come il sole, sia da fonti artificiali, come le lampade abbronzanti. Tuttavia, fattori genetici, antecedenti familiari di melanoma, pelle chiara e un sistema immunitario indebolito sono tutti elementi che possono aumentare il rischio di sviluppare questa forma di cancro della pelle. Il melanoma cutaneo è piuttosto raro nei bambini e colpisce soprattutto intorno ai 45-50 anni, anche se l’età media alla diagnosi si è abbassata negli ultimi decenni. L’incidenza è in continua crescita ed è raddoppiata negli ultimi 10 anni. È opportuno ricordare che il melanoma cutaneo rappresenta solo una piccola percentuale (circa il 5%) di tutti i tumori che colpiscono la pelle. In Italia, la stima dei melanomi si aggira attorno a 12.000 casi l’anno. Il melanoma cutaneo rappresenta una sfida sempre più rilevante in ambito oncologico, con un aumento costante della sua incidenza e una complessità molecolare che richiede approcci multidisciplinari per la sua gestione.

Diagnosi non eseguite

Il professor Aldo Morrone, direttore scientifico IISMAS – Istituto Internazionale Scienze Mediche, Antropologiche e Sociali e già Direttore Scientifico IRCCS IFO Istituto San Gallicano) ha moderato l’evento, ricordando che “in molti Paesi del mondo non ci sono medici, dermatologi e infermieri, quindi le diagnosi e le conseguenze riportate sono sottostimate. Il melanoma è un dramma per tutte le popolazioni del mondo, in particolare per quelle in cui le diagnosi sono tardive o non vengono eseguite”. “Scommettere in prevenzione, sviluppare politiche per la prevenzione e accelerare il percorso nei centri di riferimento della dermatologia, anche al di fuori delle sedi ospedaliere, è fondamentale. Ho presentato in Parlamento una proposta di legge per far riconoscere il Melanoma Day, che spero sia approvata al più presto, in modo che ci sia un riconoscimento istituzionale a questo importante momento di prevenzione e formazione – ha affermato il deputato Luciano Ciocchetti. A partecipare al confronto è stata anche Beatrice Lorenzin (senatrice della Repubblica, già ministro della Salute): “Dobbiamo darci come priorità un aggiornamento costante dei LEA: abbiamo già la legge, per cui dobbiamo trovare il modo di rendere la norma operativa in modo pratico. Sul cancro abbiamo bisogno di continuare con un obiettivo ad hoc, con un Piano Nazionale sul cancro, LEA, screening diffusi e accesso alle terapie, che dovrebbero essere sostenibili allo stesso modo per ogni cittadino”.