Le Indicazioni operative per l’attività odontoiatrica durante la pandemia si aggiornano. A revisionarle, alla luce della situazione epidemiologica, dell’evoluzione pandemica, dei progressi scientifici e tecnologici, della campagna vaccinale e della cessazione della fase emergenziale, il Tavolo tecnico ministeriale per la formazione, ricerca e programmazione dell’attività odontoiatrica, coordinato dal professor Enrico Gherlone e del quale fa parte, tra gli altri esponenti di spicco, il presidente della Commissione albo odontoiatri nazionale, Raffaele Iandolo. Le indicazioni erano state emanate dallo stesso tavolo in piena pandemia, il 30 aprile 2020, e validate dal Comitato tecnico scientifico, e rese quindi pubbliche, il 13 maggio dello stesso anno.

Esercitare in sicurezza

“La professione odontoiatrica è stata la prima professione a emanare delle indicazioni, delle linee guida per esercitare in sicurezza durante la pandemia – spiega Raffaele Iandolo -. Indicazioni che non sono scritte sulla pietra, ma che devono aggiornarsi al mutare del contesto epidemiologico e normativo. Questo lavoro di revisione deriva, come del resto le indicazioni nel loro complesso, da fonti scientifiche consultabili bibliograficamente. Siamo particolarmente orgogliosi che il percorso di emanazione, prima, e di revisione, poi, sia iniziato all’interno della Cao nazionale, con la costituzione di un gruppo di lavoro che ha riunito le idee, le proposte, i contributi di diversi colleghi ed esperti. Ringrazio in particolare, per il lavoro propedeutico di revisione che è poi stato portato all’attenzione e pienamente recepito dal Tavolo tecnico: i professori Eugenio Brambilla, Roberto Di Lenarda, Filippo Graziani, Ivo Iavicoli, Lamberto Manzoli, Roberto Mattina, Vilma Pinchi, Fabrizio Pregliasco e i componenti della Cao nazionale. Ringrazio anche il professor Gherlone per l’opera di coordinamento e tutti i partecipanti al tavolo ministeriale”.

Gli aggiornamenti

Tra gli aggiornamenti, molti riguardano il triage, che non vede più come necessari la misurazione della temperatura né il pre-triage telefonico. Sono inoltre nuovamente ammessi gli accompagnatori in sala di attesa. Altre novità interessano i dispositivi di protezione: ad esempio, il camice (o la tuta) idrorepellente va cambiato soltanto dopo le procedure che generano aerosol, e non per ogni paziente. “La campagna vaccinale – spiega Iandolo – ha attenuato il decorso clinico della Covid-19 e di conseguenza ridotto i casi di patologia grave. Con la fine dell’emergenza, il 31 marzo scorso, sono progressivamente cadute molte restrizioni. È necessario che anche l’esercizio della professione si adegui, pur nel massimo rispetto delle procedure di sicurezza. Ovviamente siamo pronti a rimodulare le indicazioni al mutare della situazione epidemiologica”.