Secondo l’ultimo report Trend Micro, l’Italia nel 2020 è stato il quinto Paese nel mondo più colpito dai macro malware (primo in Europa), il settimo per attacchi malware e l’undicesimo per attacchi ransomware. Numeri decisamente allarmanti che sono stati al centro del convegno “Le nuove sfide della cybersecurity nei giorni della pandemia” organizzato da Trend Micro. Durante la tavolta rotonda, che ha coinvolto importanti rappresentanti delle istituzioni, si è discusso dello stato dell’arte della cybersecurity in Italia e dell’importanza di dare vita a un vero e proprio ecosistema nazionale di risposta alle minacce cyber, che continuano a imperversare. L’emergenza sanitaria e sociale causata dal Covid-19 ha infatti imposto al mondo un’inesorabile sviluppo dei processi di trasformazione digitale.
La sfida dei nostri giorni è diventata supportare la società civile, le imprese e la pubblica amministrazione nel rapido percorso di digitalizzazione e innovazione imposto dalla pandemia, preservandone i valori fondamentali di resilienza e di protezione delle persone, dei dati, della compliance. La tavola rotonda ha affrontato gli snodi strategici della sicurezza informatica, puntando i riflettori su come è cambiato lo scenario delle minacce cibernetiche e su quali siano le misure più adeguate per garantire la resilienza e la sicurezza nei giorni dell’accelerazione tecnologica e digitale imposta dalla pandemia. I relatori hanno poi posto l’accento sulla necessità, non più rimandabile, di avviare un percorso di educazione e formazione digitale per imprese, cittadini e pubblica amministrazione. Resta aperta la domanda più scottante: come riuscire a mettere la cybersecurity al centro del percorso di evoluzione tecnologica e digitale del Paese?