Non sarà la via della felicità ma poco ci manca. E comunque è la Ciclovia del Sole. E comunque sole sta per energia. E comunque l’energia è quella che si ricarica percorrendo la Sun Route, detta anche tecnicamente Eurovelo7, la ciclovia o ciclopista del Sole che parte da Capo Nord e arriva all’Isola di Malta. Penultima tappa: l’Italia. E da pochi giorni proprio il Belpaese si fregia di un pezzo di Eurovelo7 inaugurato di zecca, con tanto di ct della nazionale di ciclismo, Davide Cassani (che è anche il presidente dell’Apt Emilia Romagna) e che con il ministro Giovannini ha battezzato 46 km di tratto della Ciclovia del Sole, da Mirandola a Sala Bolognese. Da qui Eurovelo7 italiana proseguirà sulla linea Bologna-Firenze.
Intanto, l’Emilia Romagna che pedala da sempre e ama questo genere di energie in movimento, propone un itinerario di valore che tocca otto comuni e sono: Anzola dell’Emilia, Camposanto, Crevalcore, Mirandola, Sala Bolognese, San Felice sul Panaro, San Giovanni in Persiceto e Sant’Agata Bolognese.
Il turismo lento che fa bene alla salute
Il turismo lento e in bicicletta, fa bene allo spirito e anche alla salute (è una delle sdoganate forme di protezione e anche di cura in tempi di pericolose difese molto basse… il signor Covid-19 si accomodi nella stanza della prevenzione che pedala. Il turismo lento, di prossimità o di lunga percorrenza che sarà (adesso non è possibile ma presto ci si augura di sì) è di sicuro una delle salvezze che abbiamo a disposizione anche per l’economia sostenibile e del turismo. Così, non devono stupire affatto le parole lungimiranti del tecnico della seie A (e anche B) del Ciclismo Azzurro che ci ha detto dopo aver provato in bici il nuovo tratto della ciclovia: “è di sicuro un bel recupero di una strada dismessa (la vecchia linea ferroviaria, ndr) e un interessante modo di proporre l’utilizzo della bicicletta e della attività ciclistica, a qualsiasi livello. Posso assicurarvi che ho incontrato biciclette di ogni genere: dalle mountain bike, alle e-bike (quelle con la pedalata assistita, ndr) alle biciclette da corsa: target d’’ogni genere umano, dai corridori alle famiglie con i bambini. E questo è proprio il fatto più bello!”.
Questo pezzo di Eurovelo7 – da Mirandola a Sala Bolognese – recupera infatti gli spazi dell’ex ferrovia Bologna-Verona. L’itinerario fa parte del corridoio Eurovelo7 pienamente percorribile da Bolzano a Bologna. Sono 46 km che riqualificano anche, tappa dopo tappa, vecchie stazioni ferroviarie e le case Cantoniere, che diventano così punti si sosta, punti wi-fi, e pit stop di ricarica per le biciclette elettriche. Fatto fondamentale per chi affronta lunghi viaggi come questo.
Salute e sostenibilità
Attenzione alla salute, alla attività motoria lenta, alla sostenibilità della pratica ciclistica e nuovo sviluppo turistico ecologico: sono i cardini di questo genere di operazioni. Il parere dell’esperto. Carlo Dallocchio, neurologo, maratoneta e biker, dell’Asst di Pavia, dice: “Quanto alla prevenzione, ricordiamoci che l’OMS consiglia anche mezz’ora di camminata veloce al giorno, oppure un’ora tre volte a settimane. Muoversi in bicicletta è anche meglio per le articolazioni, in mountain bike ancora di più, proprio per allenare il cuore e la reattività. L’uomo per alcuni milioni di anni ha vissuto in continuo movimento, solo dall’era industriale si è trasformato in sedentario e ciò ha portato a diverse patologie. Ci sono studi, anche se non condivisi da tutti, su possibili deficit al sistema immunitario dopo un allenamento particolarmente intenso. Ma è ormai acquisito che l’attività fisica moderata e regolare di media intensità ha un effetto protettivo”.
La pianura si racconta
La Ciclovia del Sole, dunque, ha voluto la bicicletta e ci farà pedalare, anche per la salute. Il nuovo tratto inaugurato è fra l’altro interamente pianeggiante e propone un racconto del territorio che gli corre a fianco fatto da latifondi abbandonati, in cui gli allevamenti zootecnici sono veri musei agricoli a cielo aperto. Senza questo tratto della via del sole, forse, sarebbero finiti del tutto cancellati dall’oblio luoghi che hanno invece una storia (di fatica anche) e di bellezza semplice della natura. Da soli o in compagnia, a piedi o in bicicletta, sarà bellissimo incontrare lungo il tratto di questa via cicogne e aironi cinerini. Le paludi, bonificate durante il Ventennio, hanno qui lasciato le loro tracce nei maceri dove i contadini coltivavano la canapa per realizzare sacchi, cesti e corde. Ma anche le capparelle, tipico mantello degli anziani, rigorosamente in iuta cotta. I filari dei pioppi sono ancora lì a testimoniare le antiche casse di espansione del Panaro che, con le sue esondazioni, rendeva questa terra argillosa feconda e fertile, in particolare per le coltivazioni di grano e orzo.
Info sulla Ciclovia del Sol: https://www.bikeitalia.it/ciclopista-del-sole/