Un incontro per affrontare l’annoso problema della denatalità che oggi, più che nel passato, colpisce il nostro Paese rendendolo fanalino di coda dell’Europa. Infatti, attualmente circa il 15% della popolazione italiana non riesce ad avere figli, spingendo sempre più coppie a ricorrere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) e di congelamento degli ovociti (anche detto social freezing) come unica risposta medica alla problematica. Nonostante la forte domanda di cura da parte dei cittadini, l’accesso ai centri e la reale disponibilità di queste tecniche risultano disomogenei da Regione a Regione e tra coloro che potrebbero essere interessati ad un trattamento, solo il 27% riesce ad accedervi, dando vita ad un turismo sanitario fuori dall’Italia senza precedenti. In tal senso, ci si propone di aprire un confronto ed un momento di riflessione tra Istituzioni e clinici con lo scopo di indagare i limiti all’accesso e i nodi normativi ancora aperti sul tema per cause sia economiche che socioculturali. Pertanto, l’obiettivo della giornata sarà definire i presupposti per realizzare delle condizioni cliniche e normative maggiormente favorevoli per le coppie che desiderano intraprendere un percorso di genitorialità attraverso il ricorso alla PMA o al social freezing, diffondendo maggiore consapevolezza in Italia ed efficientando la gestione regionale dei percorsi terapeutici. Di tutto questo si è parlato nel corso della conferenza stampa dal titolo PMA e preservazione della fertilità: investire nel nostro futuro demografico presso la sala conferenze del ministero della salute.