Dopo le giornate di raccolta salivare a Treviso e a Feltre e la giornata di sensibilizzazione alla donazione del midollo osseo a Schio Admo Veneto arriva anche a Rovigo, il 27 marzo e il 1 aprile, dove, in accordo con l’Aulss 5 Polesana, il corso di infermieristica presso il Cur e l’Istituto Primo Levi di Badia Polesine, si svolgeranno due open day al trasfusionale dove raccogliere il maggior numero di nuovi iscritti all’associazione, alias donatori di vita. I due momenti arrivano grazie al protocollo firmato qualche mese fa tra l’Università di Padova e Admo Veneto, dove è stata sancita una collaborazione per portare sempre più giovani universitari a diventare potenziali donatori di midollo osseo. E così è ora anche per gli studenti dell’ateneo patavino, con sede in Rovigo, che avranno a disposizione due giornate per diventare potenziali donatori di midollo osseo, grazie ad un semplice prelievo del sangue dal quale viene ricavato il dna della singola persona e immesso in un registro nazionale, dal quale pescare nel caso di compatibilità genetica a favore di un ricevente, una persona che necessita di un trapianto di midollo come ultima possibilità. Sono già una trentina per ora gli studenti del corso di infermieristica che si sono prenotati il posto per il 27 marzo prossimo, ma la giornata è aperta a tutti coloro che volessero fare questo gesto così semplice ma altruistico a 360 gradi.

Il primo aprile sono invece già “prenotati” altri 15 ragazzi dell’Istituto Primo Levi di Badia Polesine, del liceo scientifico e linguistico, che hanno già ricevuto “l’imprinting” grazie ad una giornata di sensibilizzazione alla donazione da parte dei volontari di Admo a scuola e che ora, grazie alla disponibilità del dirigente scolastico Amos Golinelli, arriveranno nella mattinata a Rovigo, con tanto di pullman. Tutto questo grazie anche alla preziosa collaborazione della Direzione sanitaria dell’Ulss 5 Polesana e del dottor Andrea Frigato, direttore Uoc di medicina trasfusionale e dell’ospedale S. Maria della Misericordia di Rovigo. La buona pratica viene dalle giornate di sensibilizzazione e raccolta salivare che si sono svolte da ottobre scorso in ospedale a Padova in collaborazione con la Scuola di medicina e infermieristica che hanno aperto le porte ai volontari dell’associazione.

Otto le giornate in programma, 720 i giovani che sono diventati donatori di midollo osseo alla fine del percorso

“Sono felice di questa risposta corale dei giovani delle scuole superiori e dell’università nei confronti di una chiamata alla vita –  Queste le parole di Mara Rosolen, presidente di Admo Veneto –. Ma ancora più felice che a stimolare i giovani a questa buona causa sia siano istituzioni come l’Università, le scuole e l’Aulss, la Regione e gli enti pubblici tutti che hanno capito quanto sia importante fare squadra per la vita e sensibilizzare alla causa. Speriamo che questo passaparola diventi virale sempre di più per dare tante risposte quante le richieste di chi aspetta un midollo per salvarsi la vita.  Come Admo Veneto ci siamo posti come obiettivo dell’anno di arrivare a 5000 nuovi potenziali donatori. Siamo certi che occasioni come queste fungono da esempio per tantissime altri enti, associazioni e scuole