Nuovi modelli organizzativi, continuità territoriale, ADI e telemedicina per la gestione domiciliare del paziente cronico. È il titolo del convegno in programma martedì 8 novembre, alle 11, presso il palazzo della Regione Lazio (Sala Tevere), alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato. La mission dell’incontro è avviare un confronto tra medici, esperti e dirigenti sanitari sul Pnrr e sulle sfide da portare avanti nel campo delle cure domiciliari.

I dati

Le cure domiciliari sono oggi un pilastro del nuovo assetto dell’assistenza territoriale definito dal DM 77. Il PNRR ha inoltre fissato l’obiettivo di assistere a casa almeno il 10% degli over 65, portando l’assistenza domiciliare ai livelli dei principali Paesi europei. Un ulteriore strumento di potenziamento delle cure domiciliari è stato sancito dall’Intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni lo scorso 4 agosto che ha definito precisi requisiti strutturali e organizzativi per l’accreditamento degli erogatori pubblici e privati di ADI con lo scopo di uniformare a livello nazionale le prestazioni domiciliari e innalzare il livello qualitativo. La Regione Lazio è stata precursore di questa evoluzione, con l’avvio nel 2020 di un modello di accreditamento delle cure domiciliari con uno specifico focus sull’alta complessità, che ha consentito di reggere l’urto della pandemia anche grazie ad un sistema domiciliare strutturato e organizzato. Il percorso di evoluzione dell’assistenza domiciliare è oggi di fronte a sfide che devono ancora essere compiutamente affrontate: la gestione dell’alta complessità verso modelli di vera e propria ospedalizzazione domiciliare, l’uso diffuso e capillare (e non più “sperimentale”) di soluzioni e strumenti di telemedicina, telemonitoraggio e teleriabilitazione, la definizione di modelli di presa in carico domiciliare per patologia e non per numero di accessi, sono tutte sfide che il Sistema sanitario regionale deve affrontare nei prossimi anni.