Domani in occasione dell’evento dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso, che torna finalmente a Tokyo dopo tre anni per la presentazione e la degustazione dei vini italiani che hanno ottenuto la massima valutazione nell’edizione 2023 della guida Vini d’Italia, ci sarà uno spazio dedicato solo all’Oltrepò Pavese. Un seminario di approfondimento sul territorio dell’Oltrepò e i suoi vini che si terrà dalle 14.30 alle 15.30 al Ritz-Carlton di Tokyo.

Il territorio

Nel nord dell’Italia, sulla punta più meridionale della Lombardia, stretto tra Piemonte, Emilia-Romagna e Liguria, c’è un territorio del vino tutto da esplorare: l’Oltrepò Pavese. Scendendo per circa 60 chilometri a sud di Milano, dopo aver oltrepassato il grande fiume Po, ha inizio un’area a forma di triangolo, o meglio, di un grappolo d’uva, con 4 valli che si aprono a ventaglio verso il fiume creando dolci colline e che in alcuni punti salgono fino ai 1.700 metri sulle pendici dell’Appennino. Si tratta di una delle aree vitivinicole più estese d’Italia, un totale di circa 13mila ettari di vigneti. La denominazione Oltrepò è la terza per estensione tra tutte le denominazioni italiane e produce oltre il 60% dei vini della Lombardia. Qui il vino si fa da più di 2.000 anni, visto che la prima citazione del vino di queste terre risale al 40 a.C. Siamo sulla latitudine dei grandi vini. L’Oltrepò si colloca lungo il 45° parallelo che è considerata la latitudine ideale dei grandi vini del mondo; infatti, il parallelo attraversa alcune delle grandi zone vinicole mondiali: il Piemonte, la zona di Bordeaux e l’Oregon. La sua conformazione rende il territorio estremamente vario: un clima che passa dalle influenze marine del Mediterraneo, che arrivano dalla Liguria, al clima più continentale della Pianura Padana; terreni con presenza variabile di calcare o argilla; esposizioni ed escursioni termiche.