Niente lezioni lunedì 26 settembre per venire incontro a studentesse e studenti fuori sede che torneranno a casa durante il fine settimana elettorale per votare: lo ha deciso l’Università di Trento dopo aver acquisito ieri il parere positivo della Consulta dei direttori. Le lezioni e i laboratori annullati potranno essere eventualmente recuperati nelle modalità stabilite e comunicate in autonomia da ciascun dipartimento. La decisione è stata comunicata oggi con una email del rettore a tutta la comunità accademica e studentesca. “La sospensione dell’attività didattica per una intera giornata comporta senz’altro qualche difficoltà di ordine logistico e organizzativo – ha commentato il rettore Flavio Deflorian – perché i calendari sono stati stabiliti da tempo e la disponibilità di spazi non sempre permette ai dipartimenti di riorganizzare agevolmente le lezioni. Ma in questo momento occorre dare un segnale. Andare a votare e partecipare all’espressione della volontà popolare è importante”.

Il rettore dell’Università di Trento, Flavio Deflorian.

Formazione alla cittadinanza

“L’Università ha tra i suoi compiti anche quello della formazione alla cittadinanza – prosegue il rettore -. Attraverso l’università passa una parte importante delle generazioni di giovani che sono i cittadini di oggi e di domani. Per questo sentiamo la responsabilità di invitarli a partecipare al voto del 25 settembre. Il fatto che i giovani siano tanto restii a partecipare al voto è un dato che ci preoccupa e che dovrebbe preoccupare ancora di più la politica. Non ritengo che questo sia un sintomo di disinteresse, perché l’interesse dei giovani sulle grandi questioni di carattere generale e pubblico, dai diritti all’ambiente ad esempio, non manca ed è evidente nelle tante manifestazioni pubbliche che organizzano e a cui prendono parte. Si avverte piuttosto una mancanza di fiducia nei confronti dello strumento politico del voto. Non viene visto come realmente efficace. Al momento però è l’unico strumento che abbiamo per esercitare la sovranità popolare”.

Giovani e voto

In queste elezioni, per la prima volta, i giovani potranno votare già dai 18 anni per eleggere le proprie rappresentanze in entrambi i rami del Parlamento. “Per questo abbiamo deciso di agevolarli il più possibile – puntualizza il rettore – sospendendo l’attività didattica e lanciando una campagna di sensibilizzazione sull’importanza di esprimere il proprio punto di vista attraverso il voto”.
La campagna #noiandiamoavotare sarà lanciata tra oggi e domani sui social e nelle varie strutture dell’ateneo. Punto di partenza del messaggio è il riconoscimento della diversità dei punti di vista come valore. “L’Università è una comunità pluralistica in cui le differenze sono un valore, non un problema – spiega Deflorian -. Le differenze esistono già, nella provenienza delle persone, nelle discipline che si studiano, nelle idee generali e anche negli orientamenti politici. Come università, siamo uno spaccato della società, in cui i diversi punti di vista esistono e sono rappresentati. Non dobbiamo avere paura ma incoraggiare il confronto e la partecipazione. Cominciando con lo strumento del voto”.