Grande festa all’ex convento di Maria Bambina per l’inaugurazione ufficiale, più volte rimandata a causa della pandemia, del Centro di salute mentale (Csm) di Trento e del Centro di riferimento provinciale per i disturbi del comportamento alimentare (Cdca). Un evento molto partecipato con momenti informativi sulle attività dei due servizi, visite guidate, musica dal vivo, sketch teatrali, mostra fotografica e di pittura che ha visto la presenza di pazienti, familiari e cittadini oltre a numerose autorità.

Giorno di festa

“Questo è un giorno di festa – ha affermato il direttore generale dell’azienda sanitaria provinciale Antonio Ferro –. Oggi apriamo alla cittadinanza le porte di questa accogliente e funzionale struttura, un segno tangibile di integrazione con la comunità trentina perché è attraverso le relazioni, la condivisione e la conoscenza che si aiutano le persone a uscire dall’isolamento. Voglio ringraziare i molti operatori che qui lavorano per la loro dedizione e per la loro capacità, anche in tempo di pandemia, di farsi carico e supportare i molti utenti che si rivolgono alle nostre strutture”. Parole condivise anche dall’assessore provinciale alla salute che, nel ringraziare il personale dei due Centri a nome della giunta provinciale, ha evidenziato quanto sia fondamentale favorire l’inclusione sociale creando luoghi di cura come questi integrati nel contesto urbano. L’assessore ha poi ribadito l’attenzione posta soprattutto nel periodo post pandemico al disagio psicologico ed emotivo espresso in particolare da giovani donne e uomini fortemente provati dalla pandemia. Un sincero e accorato plauso lo ha quindi rivolto agli operatori sanitari dei due centri che hanno continuato a garantire presa in carico e risposte immediate all’utenza in collaborazione con la rete assistenziale territoriale e con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta chiamati in prima battuta ad indirizzare i pazienti verso i centri specializzati.

Anni difficili

“Tutti noi, cittadini, utenti e operatori, – ha evidenziato Marco Maria Goglio, direttore dell’Unità operativa di psichiatria da cui dipende il Centro salute mentale – abbiamo vissuto anni difficili, dalla pandemia alle preoccupazioni per i disagi europei e internazionali per le situazioni di guerra. L’inaugurazione di oggi ha avuto vari rinvii per problemi legati ai rischi di contagio e trovarci qui oggi non significa dimenticare chi siamo e le fatiche che affrontiamo, ma rappresenta un momento per incontrarci e riconoscere che, oltre alle sofferenze, assieme costruiamo delle possibilità e delle risorse. In un ambiente accogliente e confortevole – ha proseguito Goglio – co-progettato con utenti e familiari, il Csm offre risposte ai bisogni della cittadinanza per favorire il benessere psichico: garantisce una risposta alle fasi critiche con risorse territoriali, offre consulenza e presa in carico nel tempo, sostiene percorsi di cura e di inclusione sociale. Abbiamo a disposizione confortevoli e ampi spazi dove troviamo il Centro diurno, l’area del Fareassieme e uno spazio bar “Dolce & Caffè” con un’uscita diretta sul giardino. I pazienti in carico al Centro salute mentale sono in media 1.800 all’anno; le patologie principali sono 23% schizofrenia e disturbi deliranti, 29% disturbi dell’umore, 28% disturbi d’ansia e somatoformi, 10% disturbi di personalità, 2,6% ritardo mentale e 7,4% altre patologie”.