Il mal di stomaco è diffusissimo in tutte le sue forme, dal bruciare alla gastrite e al reflusso, si stima che nei Paesi occidentali tra il 10 ed il 20% della popolazione soffra di reflusso. La maggior parte dei pazienti è affetta da forme lievi, che necessitano di sola terapia medica episodica. Tuttavia, una significativa fetta di pazienti richiede terapie a lungo termine, che possono includere anche l’opzione chirurgica. Per aiutare i pazienti a capire come smettere di soffrire arriva il libro Ben di stomaco. Medicina e nutrizione per dire addio a reflusso, ernia jatale e gastrite di Andrea Zanoni e Pietro Buffa. Un medico-chirurgo esperto in malattie gastro-esofagee e un biologo molecolare e nutrizionista offrono ai non addetti ai lavori una spiegazione chiara e non banale su cosa sia e come si curi il mal di stomaco.
Corretta informazione
“In medicina il punto cruciale non è solo la comunicazione tra colleghi, bensì anche e soprattutto quella tra medico e paziente- afferma Andrea Zanoni, responsabile dell’ambulatorio per le malattie di esofago e stomaco dell’ospedale di Rovereto in Trentino -. Questo è il tema del nostro libro: far capire al paziente in modo chiaro, ma non banale, cosa siano queste malattie diffuse, fortunatamente spesso non gravi, tuttavia molto invalidanti. Mi occupo di reflusso perche ritengo che una materia complessa come questa meriti specialisti dedicati, per evitare il pericoloso ‘fai da te’ utilizzando il dottor Google, che può portare a grossi danni. Scrivo questo libro perché i pazienti meritano si spieghi loro che cosa sia il reflusso in maniera comprensibile”. La nutrizione rappresenta “una parte sostanziale di quella che oggi viene definita medicina integrata, un tipo di medicina che si pone l’obbiettivo di ‘integrare’ l’approccio medico convenzionale con tecniche e discipline di supporto volte al benessere dell’individuo nella sua globalità, partendo da un semplice ma chiaro insegnamento che, già nel 400 a.C., il medico greco Ippocrate ci lasciava in eredità: ‘Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina il tuo cibo'”, conclude Buffa.