Nel Piano nazionale per gli investimenti complementari sono stati destinati 500 milioni di euro, fra il 2021 ed il 2026, al progetto Salute, ambiente, biodiversità e clima che integra, con risorse nazionali, gli interventi del Pnrr per rafforzare la capacità, l’efficacia, la resilienza e l’equità del Paese con riguardo agli impatti dei rischi ambientali e climatici sulla salute, la cui salvaguardia è strettamente legata alla tutela e alla prevenzione ambientale, in un approccio one-health integrato e globale. E’ quanto emerge dalla delibera n. 4/2022 del Collegio del controllo concomitante della Corte dei conti che, nonostante l’accertato sostanziale conseguimento degli obiettivi intermedi (primo trimestre 2022), ha rilevato alcune criticità. L’avvio del progetto – sostengono i magistrati contabili – ha mostrato un ritardo di per sé non significativo, ma che potrebbe causare ulteriori rallentamenti, soprattutto in relazione all’intempestività nella spesa delle risorse disponibili. Le iniziative pianificate – prosegue la Corte – non sono sempre state individuate in concreto e devono collegarsi ad un percorso di rafforzamento, articolato e misurabile, delle strutture tecniche coinvolte (Servizio nazionale protezione ambiente; Servizio nazionale protezione salute). All’Istituto superiore di sanità, ente attuatore, la Corte ha rivolto alcune raccomandazioni per il superamento di tali criticità, per le quali, già in fase istruttoria, l’amministrazione ha preannunciato iniziative auto-correttive per una “buona spesa” delle risorse stanziate, sia in termini di efficienza temporale che di riuscita attuativa del progetto, indicative dell’efficacia della “funzione propulsiva” del controllo concomitante.