La scelta della Siprec di dedicare una crescente attenzione all’obesità è stata dettata dagli stili di vita sempre meno salutari, una tendenza aggravata dalla pandemia. L’incidenza e la prevalenza di sovrappeso e obesità sono in netto incremento nei Paesi occidentali. Secondo i recenti dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, il 59% degli adulti e quasi 1 bambino su 3 (29% dei ragazzi e 27% delle ragazze) è in sovrappeso o convive con l’obesità e si stima che questa condizione sia legata a oltre 1,2 milioni di decessi, pari a oltre il 13% della mortalità totale. Il documento Siprec consta di oltre 100 pagine, con numerosi contributi di specialisti di diverse discipline e un’ampia letteratura scientifica di riferimento. In esso viene delineata l’epidemiologia dell’obesità e si analizzano le conseguenze che questa può comportare in molteplici ambiti.

Amplificatore del rischio

“L’obesità è un importante amplificatore del rischio cardiovascolare – sottolinea il professor Massimo Volpe, presidente Siprec –. Recentemente è emerso un consenso generale nel guardare all’obesità come una vera patologia cronica, multifattoriale e complessa. Negli ultimi anni, al contrario di altri fattori di rischio tradizionali, l’obesità ha avuto uno spazio minore, legato soprattutto agli aspetti estetici, ma bisogna conoscere le gravi complicazioni che può provocare, soprattutto a livello cardiovascolare, senza dimentica che è anche all’origine di diverse malattie non metaboliche, incluso un maggiore rischio oncologico. Per queste ragioni, abbiamo effettuato questa scelta per il documento annuale della Siprec, valorizzato da un approccio multidisciplinare con contributi dei maggiori specialisti italiani sul tema. Dobbiamo incentivare un corretto stile di vita, basato su un’alimentazione sana, l’assenza di fumo, una costante attività fisica. Inoltre, oggi disponiamo di farmaci più sicuri che permettono di dare una grande spinta nel combattere l’eccesso di peso corporeo e quella che viene definita più propriamente obesità”.

Sovrappeso e malattie cardiovascolari

La relazione pericolosa tra sovrappeso e obesità e malattie cardiovascolari è dovuta a numerose ragioni. “Anzitutto, l’obesità contribuisce allo sviluppo di maggiori fattori di rischio cardiovascolari (emodinamici e metabolici come l’ipertensione arteriosa, le dislipidemie, ipercolesterolemia ed ipertrigliceridemia, il diabete mellito di tipo 2) – evidenzia il professor Volpe –. In secondo luogo, l’obesità favorisce lo sviluppo di condizioni che rivestono un ruolo importante nella fisiopatologia e nella progressione clinica delle malattie cardiovascolari, come la cardiopatia ischemica e lo stroke, la sindrome metabolica, la sindrome da apnee ostruttiva del sonno, la disfunzione endoteliale ed uno stato di infiammazione cronica, anche a livello vascolare, l’iperu-ricemia, l’intolleranza glucidica e l’insulino resistenza. Infine, soprattutto nei soggetti con i quadri più marcati di obesità vi è una più marcata propensione a sviluppare fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, angina micro-vascolare, ipertensione arteriosa resistente ed il tromboembolismo polmonare. Per fare un esempio, una metanalisi di 21 studi condotta nel 2007 dal BMI – CHD Collaboration Investigators in oltre 300mila soggetti adulti con 18mila eventi acuti coronarici ha dimostrato un’alta prevalenza di eventi soprattutto nei pazienti sovrappeso o obesi”.

La correlazione con le malattie metaboliche

L’importanza della prevenzione cardiovascolare attraverso un controllo del peso corporeo è fondamentale anche per alcune malattie non metaboliche. “L’obesità gioca un ruolo importante anche nell’insorgenza di diversi tumori e facilita la severità dell’osteoartrosi, ponendosi altresì come un determinante fondamentale anche per quanto attiene altre patologie: aumenta il rischio di cancro e di malattie reumatiche, malattia renale cronica, malattie respiratorie – aggiunge il professor Volpe –. Sembra, infatti, che il grasso corporeo sia legato ad una prognosi peggiore, aumentando del 15% circa la mortalità per tumore. Chi è obeso, oltre al rischio di sviluppare patologie tumorali in forme più aggressive e difficili da curare, ha anche maggiori probabilità di avere una recidiva di un precedente tumore o di andare incontro a complicanze durante le cure”.

Per il video servizio:https://youtu.be/vP-jrOVW_d0