I-VASC, la start-up con sede in Italia che ha sviluppato e marcato CE il suo innovativo sistema percutaneo Velex, per il trattamento dell’insufficienza venosa cronica, patologia che include le vene varicose, annuncia che Velex è entrato nell’uso clinico, con i primi due casi eseguiti la scorsa settimana a Milano presso l’Irccs policlinico San Donato. Questi primi due casi rappresentano l’inizio dello studio clinico post-market V.A.S.C. che sarà completato in alcuni centri qualificati coordinati dal ooliclinico San Donato, che comprende in particolare l’ospedale San Raffaele di Milano e altri siti internazionali. Velex è un innovativo sistema di catetere mini-invasivo che esegue una forma avanzata di scleroterapia (ablazione chimica) basata sul principio della Empty Vein Ablation (EVA), inventato dal dottor Mario Salerno, che è anche fondatore di I-VASC e presidente del Cda. La tecnologia Eva consente un’applicazione completamente controllata del farmaco sclerosante nel segmento della vena da trattare. Prima dell’iniezione del farmaco questo segmento viene svuotato dal sangue e isolato dal resto del sistema venoso, una soluzione concepita per aumentare sia l’efficacia che la sicurezza della scleroterapia attraverso l’esecuzione di una procedura semplice e veloce. “Siamo orgogliosi di aver iniziato l’uso clinico di Velex – ha detto Daniele Zanotti, Ceo di I-Vasc – e averlo fatto in un centro qualificato come San Donato, con un investigatore dell’esperienza del dottor Paolo Righini e l’impressionante team del professor Giovanni Nano. Questo per noi è solo il primo passo di un percorso che porterà Velex ad essere progressivamente introdotto nel mercato europeo, dal momento che è già marcato CE, e in quello nord-americano più avanti dopo aver ottenuto l’approvazione dell’Fda”.