L’ospedale Santa Chiara di Trento è stato classificato come ‘Centro oro’ nell’ambito del programma ESO-Angels Awards, l’iniziativa che ha lo scopo di aumentare il numero di pazienti trattati con le nuove terapie e ottimizzare la qualità dei trattamenti nei centri Stroke europei. Dopo il saluto del direttore dell’ospedale Mario Grattarola che ha espresso soddisfazione per il riconoscimento che “valorizza il lavoro di squadra e premia la multi professionalità in un’ottica di presa in carico globale del percorso clinico e di cura del paziente con ictus” la parola è passata all’assessore alla salute Stefania Segnana: “Oggi viene riconosciuta e premiata la professionalità e la competenza dei medici e dei professionisti che operano nel nostro sistema sanitario – ha affermato l’assessore Segnana –. La capacità di intervenire tempestivamente, la presa in carico e la successiva gestione del paziente colpito da ictus rappresenta per tutta la sanità trentina e, in particolare per i medici e tutto il loro staff, motivo di orgoglio e soddisfazione. Auspico che il risultato raggiunto non rappresenti solo un traguardo di cui andare giustamente fieri quanto piuttosto il trampolino di lancio per continuare con impegno e dedizione sul percorso intrapreso in termini organizzativi e tecnologico”. È poi intervenuto direttore generale dell’Apss Antonio Ferro: “Attraverso questo nucleo di competenze specialistiche abbiamo creato un polo di riferimento provinciale per la gestione di casi complessi che coinvolge professionisti con competenze diverse e con una forte spinta verso la formazione e la ricerca. Un progetto innovativo che non è solo organizzativo ma porta benefici concreti per la qualità di vita futura dei nostri pazienti”.

In Trentino mille casi di ictus

Il direttore dell’Unità operativa di neurologia Bruno Giometto, a nome anche degli altri direttori di unità operativa coinvolte, ha evidenziato: “In Trentino ci sono circa mille cittadini che ogni anno vengono colpiti da ictus; è una patologia “tempo dipendente” dove la precocità delle cure è fondamentale per l’esito della malattia. L’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha formalizzato, due anni fa, la “Rete dell’ictus” in cui tutti i sanitari coinvolti vengono attivati secondo protocolli ben definiti e raccolti in uno specifico Pdta. Dal primo soccorso di Trentino emergenza, alla valutazione del paziente da parte dei medici di pronto soccorso, alla presa in carico da parte del neurologo e degli infermieri della neurologia con ricovero in stroke unit. Con gli esami radiologici, i trattamenti di trombolisi e trombectomia, il supporto dei rianimatori o dei neurochirurghi nei casi di particolare gravità si completa il percorso che vede coinvolti molti sanitari che devono lavorare appunto in rete e in perfetta armonia”.