Siglata all’Università di Padova la costituzione del consorzio iNEST per realizzare il programma di ricerca in qualità di ecosistema dell’innovazione nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza che l’ha finanziato con 110 milioni di euro. Il consorzio Ecosistema Innovazione iNEST – Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem è finalizzato a estendere i benefici delle tecnologie digitali alle principali aree di specializzazione del Triveneto (Friuli Venezia Giulia, Veneto e le Province autonome di Trento e Bolzano) e a creare così nel Nord Est una rete capillare in grado di potenziare le tecnologie digitali nei settori industriale-manifatturiero, agricoltura, mare, montagna, edilizia, turismo, cultura, salute e cibo. Il Consorzio – di durata decennale dall’atto della sua costituzione – realizzerà il Programma di ricerca attraverso una struttura formata da un hub e da spoke. L’hub rappresenta il referente unico per l’attuazione del Programma di ricerca dell’ecosistema dell’innovazione, riceve le agevolazioni concesse per la realizzazione del programma, verifica e trasmette al ministero dell’Università e della Ricerca rendicontazione delle attività svolte dagli spoke, ovvero dai soggetti esecutori dove sono localizzate le attrezzature e sono svolte le attività di ricerca.

I soci fondatori

A costituire iNEST sono undici soci fondatori (enti costituenti), nove università e due enti: Università di Padova (ente fondatore proponente), Università di Verona, Università Ca’ Foscari di Venezia, Iuav di Venezia, Università di Trento, Università di Bolzano, Università di Udine, Università di Trieste, Sissa di Trieste; dal Consiglio nazionale delle ricerche e dall’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale. L’Università di Trento, oltre a partecipare ad altri spoke, coordinerà quello sulla tematica salute, alimentazione e stili di vita, con anche la partecipazione della Fondazione Bruno Kessler e della Fondazione Hub Innovazione Trentino nel ruolo di affiliati allo spoke, a rafforzare il coinvolgimento del territorio trentino nell’ecosistema.

Innovazione e salute

Il rettore dell’Università di Trento, Flavio Deflorian, coglie le due principali opportunità che derivano dal consorzio iNEST. “Il primo aspetto di rilievo – dice – è che il contributo del nostro ateneo all’innovazione delle tecnologie digitali avviene principalmente nell’ambito della salute, uno dei temi centrali del Piano strategico e del nostro sviluppo. L’altra questione è che svolgeremo le attività rafforzando una rete del Nord Est, che già ci vede partecipi di altre iniziative come Smact, il centro di competenza per l’industria 4.0, e che è anche il territorio naturale all’interno del quale sviluppare iniziative in collaborazione con le imprese”.

Ricerca pubblica e privata

Il consorzio iNEST è un’iniziativa importante per il Nordest, che consolida i legami esistenti tra il territorio e il mondo della ricerca pubblica e privata. Il Nordest ha una pluralità di vocazioni che è necessario sostenere in una visione integrata per garantirne la più piena espressione. Nel nuovo ecosistema, il fattore integrante è il “filo digitale” che lega le attività dei nove spoke, ma che può anche contribuire a combattere la tendenza alla frammentazione che spesso caratterizza sistemi produttivi e sociali policentrici. Il consistente finanziamento del progetto da parte del Pnrr premia inoltre la dimensione ultra regionale dell’iniziativa, a testimonianza che muovendosi assieme si può essere più efficaci nell’affrontare le sfide impegnative per implementare la transizione digitale in un’ottica di sostenibilità̀ economica e ambientale e di impatto sociale sul territorio, anche valorizzando le specializzazioni dei territori coinvolti.