Nel mondo le persone costrette a migrazioni forzate sono oltre 84 milioni. Ma solo poco più del 4% di loro è attualmente in Europa (3,4 milioni). Poco più di 79 mila sono invece i rifugiati o richiedenti asilo che hanno trovato accoglienza in Italia nel 2021. Analizzare i flussi migratori e gestire le politiche di accoglienza è da tempo una questione di primaria importanza che incrocia politica, solidarietà e diritto, sia a livello internazionale sia su un piano più nazionale e locale. È un tema difficile da gestire per via della complessità delle relazioni e dei legami di interdipendenza su cui poggia, resi ancora più precari dalle varie crisi che hanno caratterizzato gli ultimi secoli. Alle crisi demografiche e a quelle economiche si sono aggiunte le guerre: alcune sotto i riflettori come quella in corso in Ucraina, altre meno visibili ma con conseguenze drammatiche in termini di impatto sulla mobilità e le condizioni delle persone.
Per la prima volta a trent’anni di distanza dalla guerra nei Balcani, le persone migranti al centro delle cronache sono ancora una volta sfollate interne al nostro continente. E occuparsene in modo competente e strutturale è ancora più una necessità. Per questo l’Università di Trento ha deciso di attivare un nuovo master di primo livello in Diritto e politiche delle migrazioni di durata annuale a partire da novembre. L’iniziativa formativa e di aggiornamento trae spunto dall’esperienza maturata da un gruppo di ricerca interdisciplinare sulle migrazioni internazionale e parte come progetto congiunto dei dipartimenti di giurisprudenza, di sociologia e ricerca sociale e di psicologia e scienze cognitive. Punto di forza del master rimane l’approccio multidisciplinare al tema, che comprende quindi ambiti diversi: legale, sociale, psicologico, educativo e amministrativo. Al bando l’improvvisazione e la continua rincorsa di soluzioni per tamponare bisogni contingenti: a operatori, operatrici, policy makers, studiosi e studiose servono oggi conoscenze specifiche e solide sul tema, accanto a competenze trasversali su più piani: dalla relazione con persone migranti a quella con le istituzioni; dalla comprensione dei fenomeni di discriminazione alla costruzione di contesti aperti, non discriminatori, capaci di fronteggiarli. Le iscrizioni al Master sono aperte da alcuni giorni sul sito di Ateneo: https://www.unitn.it/master-dirpom


Il master: l’articolazione didattica, la rete, i destinatari

Il Master è pensato per definire meglio le competenze di figure professionali come operatori e operatrici legali o del diritto (avvocati/e, magistrati, consulenti, funzionari/e), assistenti sociali, operatori e operatrici sociali, mediatori e mediatrici culturali, psicologi, psicologhe, educatori ed educatrici sociali, e – in generale – per tutti quei profili che sono coinvolti quotidianamente nella gestione dei fenomeni di integrazione. Lo staff che si occupa della formazione è composto sia da docenti universitari nelle diverse discipline scientifiche coinvolte, sia da esperti ed esperte provenienti da realtà che operano nella gestione del fenomeno migratorio e delle pratiche di integrazione.

Approccio integrato

Per la didattica viene preferito un approccio integrato, innovativo e plurale, che affianca alle tradizionali lezioni frontali e ai contesti seminariali, attività pratiche e laboratori basati sul metodo dell’apprendere facendo, e sull’approccio clinico al diritto, con ad esempio l’analisi e la presa in carico di casi concreti. L’obiettivo è quello di mettere a fuoco singoli aspetti del percorso affrontato dalla persona migrante che arriva in un paese, partendo proprio dal suo punto di vista di utente. Il master può contare, dalla sua partenza, su una collaborazione già avviata e sul sostegno di tante istituzioni, realtà associative nazionali e del territorio che lavorano nell’accoglienza di migranti, nei servizi connessi o in quelli dell’educazione, dello sviluppo di comunità, della comunicazione sociale, e più in generale del welfare. Le relazioni già attivate sono con il Comune di Trento, con il Comune di Rovereto, con la Fondazione Antonio Megalizzi, con il Forum trentino per la pace e i diritti umani e con il Centro per la Cooperazione Internazionale. Il Master è già inserito in varie reti di ricerca di questo ambito, tra cui la rete europea IMISCOE o la rete italiana Accademia diritto e migrazioni ed è collegato ad altre iniziative specifiche dell’Università di Trento, come le iniziative legate alla Rete Sar, alla rete “In difesa di” o al progetto studenti universitari per i rifugiati. L’articolazione interdisciplinare del master si riflette anche nella sua organizzazione interna. Componenti del Consiglio direttivo sono infatti docenti provenienti dalle varie aree disciplinari e dai tre dipartimenti, coordinati dal direttore, Fulvio Cortese, anche preside di Giurisprudenza. Tutor d’aula è Emanuele Pastorino.