Agendia, società operante nella fase commerciale e con un focus sul miglioramento dei risultati per le pazienti con tumore al seno in tutto il mondo grazie all’offerta a medici e pazienti di soluzioni informative e diagnostiche di nuova generazione per ottimizzare i processi decisionali sui trattamenti, condividerà alcuni risultati in una discussione poster che presenterà in anteprima i primi dati del test ImPrint, una firma di 53 geni in fase di sviluppo, in occasione del congresso annuale dell’American society of clinical oncology.

Studio dei biomarcatori

La discussione poster, dal titolo The ImPrint immune signature identifies high risk early breast cancer patients who may benefit from PD1 checkpoint inhibition in I-SPY2. La firma immunitaria di ImPrint identifica pazienti con tumore al seno in fase iniziale con valutazione ‘High Risk’ che potrebbero trarre vantaggio dall’inibizione del checkpoint PD1 in I-SPY2, si basa sullo studio I-SPY2 con numerosi biomarcatori neoadiuvanti, che ha stabilito un nuovo punto di riferimento in materia di efficacia degli studi clinici di fase 2 ed è ampiamente considerato pioniere dello studio sulla piattaforma. In questo studio, i dati completi sul trascrittoma raccolti da Agendia sono stati valutati a partire da pazienti affette da tumore al seno in fase iniziale ‘High Risk’ trattate con immunoterapia (IO). L’obiettivo era la migrazione dei risultati di I-SPY2 in un’affidabile firma di livello clinico – un biomarcatore precedentemente non esistente nel tumore al seno in fase iniziale – per prevedere la sensibilità ai farmaci IO mirati a PD-1/PDL-1, un percorso cellulare che, in caso di sovraespressione, permette a molti tumori del seno di sfuggire alla distruzione da parte del sistema immunitario. È importante notare come dai risultati emerga che, nella fase di sviluppo, il biomarcatore di espressione genica ImPrint ha risposto a questo compito e ha presentato il potenziale per la previsione delala risposta patologica completa (pCR) agli inibitori dei checkpoint PD-1/PDL-1 con sensibilità e specificità elevate, specialmente nel tumore al seno ER+, che rappresenta un’ampia popolazione di donne che potrebbe trarne vantaggio.

Risultati incoraggianti

“I dati che condividiamo sul test ImPrint, attualmente in fase di sviluppo, sono davvero incoraggianti – ha dichiarato Annuska Glas, vice presidente senior di ricerca, sviluppo e innovazione presso Agendia -. ImPrint sembra essere molto efficace nell’identificazione di un sottogruppo di pazienti HR+HER2- che potrebbero trarre vantaggio dalla terapia IO. Ci interessa anche la capacità della firma di identificare i tumori con un fenotipo immunitario attivo denotato dall’arricchimento di diversi pathway correlati al sistema immunitario. Si tratta di un tipo di informazioni attualmente non disponibili per una vasta gamma di pazienti affette da tumore al seno e, benché ci troviamo in una fase a solo scopo di ricerca, auspichiamo di continuare con la convalida, per garantire la disponibilità di ImPrint per i medici il prima possibile”.