Il primo insegnamento che ci lascia per il futuro la pandemia è il rapporto di collaborazione tra ospedali pubblici e privati grazie al quale è stato possibile affrontare un’emergenza sanitaria senza precedenti. L’integrazione pubblico-privato sarà indispensabile anche per il futuro al fine di garantire prestazioni di qualità nei tempi compatibili alla salute dei cittadini. É la prima riflessione emersa alla presentazione del 5^ bilancio sociale Aiop Emilia Romagna nella sede di Nomisma. Alla conferenza stampa, partecipata anche da numerosi associati Aiop, sono intervenuti Luciano Natali presidente Aiop Emilia Romagna, Gabriele Pellissero vice presidente Aiop nazionale e Giulio Santagata consigliere d’amministrazione Nomisma. Il documento presentato e redatto da Nomisma rendiconta le performance economiche, ambientali e sociali dei 44 ospedali privati Aiop in Emilia Romagna nel primo annodella pandemia (2020): “il bilancio sociale ci indica le strade da affrontare per il futuro e quali sono i capisaldi su cui deve svilupparsi un modello di sanità capace di rispondere a sfide sempre più complesse in modo efficace e puntuale” ha detto il presidente Natali.

Le sezioni del bilancio

La 5° edizione del bilancio sociale si sviluppa in tre sezioni principali: la prima incentrata sulle caratteristiche peculiari di Aiop Emilia Romagna in termini di struttura ed obiettivi, la seconda esplica il ruolo e le strategie dell’ospedalità privata regionale e la terza invece esprime la rendicontazione vera e propria delle attività sociali ed ambientali ma soprattutto offre una fotografia del “valore” economico, quindi della ricchezza prodotta dalle strutture associate sul territorio regionale. Tra i temi ribaditi in conferenza stampa il rapporto – che si è rivelato vincente nella pandemia – tra la componente di diritto privato e la componente di diritto pubblico: “Migliaia sono stati i ricoveri Covid 19 nelle strutture accreditate, molti a Bologna ma anche in tutte le altre province della Regione. Per tutto il 2022 è stato essenziale l’apporto degli ospedali privati Aiop Emilia Romagna che rappresentano in regione oltre il 25% del sistema”, aggiunge Luciano Natali.

Luciano Natali, presidente Aiop Emilia Romagna.

Nel 2020 l’offerta ospedaliera delle strutture Aiop Emilia Romagna ha rappresentato nel contesto regionale il 25,7% dei posti letto totali, con il 17,8% dei pazienti dimessi e il 19,2% delle giornate di degenza complessive. Gli ospedali privati in particolare danno un contributo rilevante in alcune discipline sanitarie. In particolar modo appare significativa la quota dei pazienti che accedono a percorsi di recupero e riabilitativi (63,5% dei dimessi in regione e il 60,9% delle giornate totali di degenza), cardiochirurgia (59,2% dei dimessi in regione e il 45,4% delle giornate totali di degenza), lungodegenza (45,2% dei dimessi in regione e il 47,6% delle giornate totali di degenza), ortopedia e traumatologia (43,5% dei dimessi in regione e il 30,9% delle giornate totali di degenza).

Attrattività

Di rilievo sono poi i dati relativi alla provenienza geografica dei pazienti dimessi, come ha sottolineato il vice presidente Aiop nazionale Gabriele Pellissero: “Le strutture dell’Emilia Romagna continuano ad evidenziare una forte capacità attrattiva verso pazienti provenienti da altre regioni” testimoniata da una significativa quota di dimessi extra-regionali del 48,7% sui dimessi totali. La presentazione del bilancio sociale è stata inoltre l’occasione per fare il punto sulle nuove sfide per il futuro della sanità regionale: dai finanziamenti richiesti al governo per la copertura dei costi della pandemia alla riorganizzazione della sanità territoriale, attraverso la nascita di ospedali di comunità, e non per ultima la riduzione delle liste d’attesa relative alle visite specialistiche e ad altre prestazioni sanitarie rinviate a causa della prolungata emergenza Covid.

Ritardi

“La pandemia ha costretto la nostra sanità a posticipare molti interventi chirurgici. Ci sono ritardi che mettono a rischio la vita delle persone. Non possiamo permettere che ciò accada. Ci sono liste d’attesa interminabili su tutte le attività diagnostiche specialistiche e chirurgiche. La Regione Emilia Romagna sta elaborando progetti e piani di intervento e attendiamo che ci venga indicata la strada da intraprendere. Aiop Emilia Romagna continuerà a collaborare e ad essere un tassello essenziale anche per le sfide che il Covid ci ha posto di fronte come le liste d’attesa” conclude Natali. Anche per il futuro Aiop Emilia Romagna punta a rafforzare quel modello di sanità integrata grazie al quale è stato possibile contenere gli effetti della pandemia. La rete dell’ospedalità privata accreditata continuerà a lavorare, al fianco della sanità pubblica, per migliorare l’efficientamento delle attività e delle prestazioni del servizio sanitario.