La comunicazione avviene attraverso lo sguardo. Proprio per questo spopolano le richieste per avere gli Hunter eyes, meglio intesi come “occhi da cacciatore” o “da seduttore”. Il mito dello sguardo tenebroso e seducente, tipico dei più noti protagonisti di Hollywood diventa realizzabile per tutti attraverso dei mini-interventi o dei trattamenti estetici in grado di rendere lo sguardo più profondo e seducente, purché si proceda secondo un’unica parola d’ordine: l’armonia, intendendo le proporzioni perfette di tutto il viso. A spiegarlo durante il congresso Sime a Roma è stato il dottor Carlo Graziani, chirurgo estetico e funzionale dello sguardo e del viso nel suo insieme. Eliminare le borse sotto gli occhi, le occhiaie e i cerchi scuri attorno agli occhi, lifting del sopracciglio, effettuare interventi di blefaroplastica inferiore e superiore o eseguire la cantoplastica e la ptosi palpebrale: a questo si dedica il dr Graziani che soffermandosi sul tema degli hunter eyes ne ha spiegato la differenza con i “Pray eyes”.

Gli occhi da cacciatore

“Approfondimenti storici suggeriscono che il termine ‘Hunter Eyes’ derivi dal fatto che gli uomini con questi tratti apparivano più minacciosi e dominanti di altri. Di fronte a loro i ‘Pray eyes’, occhi preda, più rotondi, si sentivano intimoriti. – spiega il dottor Graziani -. Il che suggerisce che gli occhi da cacciatore potrebbero essersi evoluti parzialmente per intimidire altri uomini. Oggi, invece, siamo eredi dei canoni estetici del passato, certo, ma abbiamo fatto del bello anche una sensazione emotiva. In altre parole, vogliamo essere ciò che ci fa stare bene con noi stessi. I ‘Prey eyes’, occhi rotondi, sono caratterizzati da una palpebra mobile alta e ben definita, con una piega palpebrale ben visibile. Questa particolare forma dell’occhio contribuisce ad avere uno sguardo più dolce e meno mascolino. Intervenire su un occhio tondo per andare nella direzione di un hunter eyes è possibile. La strada non è univoca, ma ci sono due direzioni principali: l’intervento mini-invasivo e il trattamento estetico”.

Chirurgia mini invasiva

Passare da un tipo di occhio, il prey eyes, ad un altro, l’hunter eyes, è possibil grazie alla chirurgia estetica mini-invasiva, ottenendo ottimi risultati estetici, sia a livello di apertura occhi che di contorno delle palpebre. Ma, a seconda della conformazione dell’occhio, potrebbe optarsi anche per un filling a base di acido ialuronico che corregga l’occhio rotondo, riduca in altezza la palpebra mobile, sfruttando l’effetto volumetrico dello stesso. “Tenere conto delle proporzioni armoniche degli occhi all’interno del viso è prioritario. Inoltre, amo instaurare un dialogo approfondito con il mio paziente, – spiega il dottor Graziani – per arrivare insieme alla soluzione migliore per lui. Si parte da un desiderio, ci si confronta, e alla fine, anche se si va in una direzione che prima non si credeva nemmeno possibile, si superano le aspettative previste. Ed è ciò che amo di più di questo lavoro”. La richiesta di hunter eyes proviene soprattutto dagli uomini e certamente è in crescita in base alla moda del momento. Molte celebrities si sono rivolti a medici estetici per questo tipo di intervento che – come altri in ambito di medicina estetica – non può essere classificabile per costi, in quanto questo dipende sempre da moltissimi fattori tra cui l’incognita principe: l’esigenza del paziente. “Si tratta di raffinatezze medico-chirurgiche che devono essere eseguite solo da medici o chirurghi molto preparati. Ma tengo a sottolineare che: dalla medicina estetica si può tornare indietro, dalla chirurgia no, quindi è fondamentale che il paziente venga informato su quale sarà l’esito estetico dell’intervento e che si affidi completamente al senso estetico del medico o del chirurgo”.