La School of Innovation trova casa all’Università di Trento. Non uno spazio qualsiasi, ma un vero e proprio hub pensato per assecondare l’incontro tra studenti e imprese e stimolare la creatività, la capacità di ragionamento. Tutto, nel nuovo spazio in via Tommaso Gar 16/2, sa di innovazione. Dall’arredo, colorato e modulare, adatto per il lavoro di gruppo, con sedie e tavoli che si possono spostare e unire. Fino alle sale, ampie e ariose, tutte cablate e attrezzate con schermi per le presentazioni, che in un attimo diventano spazi di lavoro chiusi, grazie alle pareti mobili separano gli ambienti a seconda delle esigenze di lavoro. Dopo essere stata ospitata in varie sedi cittadine – tra cui l’ultima nei locali dell’Istituto Artigianelli in piazza Fiera – ora la School of Innovation, con la sua attività di punta, il Contamination Lab – CLab, nato nel 2013 – ha dunque una sede tutta sua. Oltre 900 metri quadri di superficie pronti ad ospitare le attività di coworking e di didattica innovativa, le presentazioni e gli incontri con le realtà imprenditoriali del territorio – decine e decine quelle che sono state coinvolte negli anni – che si rivolgono alla School of Innovation per risolvere problemi aziendali con l’aiuto di studenti e studentesse dell’ateneo.

Università degli studi di Trento, inaugurazione della School of Innovation. Foto di Federico Nardelli.

Competenze

In quattro anni di attività la School of Innovation ha certificato le competenze di circa 500 studenti e studentesse, a cui se ne aggiungono altri 1.600 circa che, a vario titolo, hanno partecipato alle attività del CLab dal 2013. Una struttura che ha mostrato di sapersi anche autofinanziare con gli oltre 100mila euro di contributi raccolti dalle aziende per l’organizzazione di challenges e progetti e oltre un milione da bandi di ricerca nazionali e internazionali. A inaugurare i nuovi spazi sono stati il rettore Flavio Deflorian insieme al direttore della School of Innovation, Sandro Trento e alla presenza della presidente della Fondazione HIT-Hub Innovazione Trentino, Ivonne Forno e dell’attore e regista Andrea Albertini che ha offerto una piccola dimostrazione di ‘teatro d’impresa’.

Da progetto sperimentale a punto di riferimento

“Con questa inaugurazione – ha detto il rettore Flavio Deflorian – diamo ai nostri studenti e studentesse, e a tutta la comunità accademica, un luogo dove ritrovarsi, di persona. Portiamo la School of Innovation da progetto sperimentale, a essere un punto di riferimento fisico, stabile, che ancora più di prima saprà attirare idee, entusiasmo, voglia di fare, competenze, necessità diverse. Come prima scuola in Italia dedicata all’innovazione, la School of Innovation offre strumenti per sperimentare innovazione, incentivare il cambiamento e generare impatto concreto nella società. L’Università può essere infatti un fattore di cambiamento e motore di sviluppo in Italia, se punta sul rinnovamento della formazione, con corsi dedicati all’innovazione; se stimola l’imprenditorialità universitaria; se supporta la creazione di start-up e spin-off di studenti e studentesse. Tutte azioni che qui alla School of Innovation si stanno sperimentando con successo. E che vogliamo incentivare”.