In occasione della Settimana mondiale dell’immunizzazione e della Giornata del paziente oncologico la pandemia ci restituisce dopo due anni un’attenzione sul tema vaccinazioni ben maggiore della situazione quo ante. Ripartire dalla prevenzione con un più ampio impiego di vaccini, soprattutto sui soggetti fragili come i pazienti oncologici. Una medicina senza più barriere che possa limitare le lungaggini burocratiche, che voglia andare incontro ai bisogni medici non ancora soddisfatti e stimolare una presa di coscienza per un accesso preferenziale per la prevenzione vaccinale dei pazienti fragili, in particolare quelli oncologici laddove aumentano le complessità emotive e le criticità logistiche per fluidificare il loro percorso alla vaccinazione. Questo il messaggio emerso dall’incontro istituzionale La vaccinazione del paziente oncologico. Nuove opportunità per la sanità pubblica, promosso dalle Società scientifiche Simit, Siti, Aiom con la partecipazione della Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia Favo organizzato da Aristea con il contributo non condizionante di GSK presso il ministero della Salute. Come è emerso dalla campagna vaccinale contro il Covid-19, i soggetti con diagnosi di neoplasia necessitano di un percorso specifico, a partire proprio dalla quarta dose contro il Sars-CoV-2. Il discorso è però più ampio e include anche altre vaccinazioni, visto che proprio questi soggetti sono quelli maggiormente a rischio di malattie infettive e di outcome seri di patologia con gravi conseguenze.

Per il video servizio:https://youtu.be/00ZObUikZeM