La vaccinazione del paziente oncologico. Nuove opportunità per la sanità pubblica: è il tema dell’incontro istituzionale promosso dalle Società scientifiche di infettivologi, igienisti e oncologi per raggiungere nuovi obiettivi attraverso percorsi, volti a rafforzare la centralità del paziente e che, domani al ministero della Salute, vedrà la partecipazione della Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia. L’esigenza che è emersa è quella di andare incontro ai bisogni medici non ancora soddisfatti per un’ampia comunità di pazienti. Una riflessione comune con una presa di coscienza da parte di tutti gli attori coinvolti ed in vista di un accesso prioritario e garantito che faciliti la vaccinazione. La prevenzione è al centro del dibattito in favore dei pazienti fragili, per i quali è fondamentale abbattere le barriere tuttora esistenti, fluidificare le terapie con la creazione di corsie riservate libere e disponibili, percorsi chiari e definiti per i soggetti bisognosi. L’obiettivo è quello di parlare dei pazienti a rischio, forti dell’esperienza maturata dalla comunità scientifica dopo due anni di pandemia laddove l’ospedale ha rappresentato il centro strategico delle vaccinazioni. Il ruolo delle istituzioni deve essere da stimolo per fluidificare e garantire la vaccinazione in ambiente ospedaliero. Gli ambulatori sono risultati fondamentali per le vaccinazioni dei pazienti fragili ed è auspicabile una politica locale che li mantenga attivi ancora per lungo tempo. In tale ottica la collaborazione tra medici e istituzioni regionali deve essere rafforzata per facilitare gli approvvigionamenti e garantire i vaccini superando le barriere tecniche e burocratiche.