Ad un anno dalla sua apertura, i numeri del Centro clinico NeMO Trento raccontano in concreto come il centro sia diventato il punto di riferimento per persone con Sla, Sma e distrofie muscolari del Trentino, del Triveneto, e non solo. Con l’obiettivo di garantire il più a lungo nel tempo l’autonomia personale, per ogni paziente viene previsto un percorso riabilitativo personalizzato. Dall’aspetto motorio (50% dell’intervento), a quello respiratorio (30%), agli aspetti di terapia occupazionale e di comunicazione (20%), il programma valorizza, in questo modo, le abilità e le risorse residue di ciascuno. “Il valore di un’alleanza si misura dalla sua capacità di rendere concreta una possibilità. –  dichiara Alberto Fontana, presidente dei Centri Clinici NeMO –  Raccontare ciò che è stato fatto attraverso i numeri ci permette di dire grazie alla comunità trentina che ci ha accolti con fiducia e di restituire, così, questo valore. Insieme abbiamo la possibilità di continuare a porre lo sguardo verso le nuove sfide a cui siamo chiamati, con la consapevolezza e la responsabilità di voler dare le risposte di cui siamo capaci e di cercare quelle che ancora non conosciamo”. Un’alleanza che guarda al futuro, dunque, e che ha permesso a 11 pazienti l’accesso ai nuovi trattamenti di cura approvati per la Sma e al trattamento in fase sperimentale per la Sla. Per tutti, l’avvio di percorsi e progetti riabilitativi mirati e ad alta specializzazione. Non solo, NeMO Trento è anche ricerca scientifica. Già in questo primo anno sono 7 gli studi attivati, di cui 2 di ricerca di base su Sla e Sma e 5 di ricerca clinica su Sma, distrofie muscolari, distrofie miotoniche, Cmt e Sindrome di Canvas. Progetti condotti in sinergia con il network nazionale dei Centri NeMO e grazie all’attivazione di nuove partnership e collaborazioni scientifiche, come quella con il Cnr, l’Università delle Marche, l’Università di Verona e l’Università di Trento con il CIBIO. A ciò si aggiunge la diffusione della ricerca, con una prima pubblicazione sulla rivista Biomolecules e la partecipazione ai più importanti meeting scientifici nazionali ed internazionali sulle patologie. Jacopo Bonavita, direttore dell’ospedale riabilitativo “Villa Rosa”, pone l’accento sugli ottimi livelli di collaborazione tra il personale medico, fisioterapico e con il servizio ausili Abilita, grazie ai quali si sono ottenuti importanti risultati in questo primo anno di NeMO. Un progetto in crescita, dunque. È questo il viaggio di NeMO Trento che è anche casa che accoglie e fa sentire al sicuro. perché nasce dalla visione che vuole porre prima di tutto la persona ed il suo progetto di vita al centro.

Per il video servizio:https://youtu.be/GZuoiKGuHKk