La richiesta di un rafforzamento dei Dipartimenti di prevenzione e la previsione di un hub vaccinale ogni 100mila abitanti: sono questi due temi tra i principali affrontati nella lettera inviata dalla Società italiana d’igiene al ministro della Salute, Roberto Speranza, al direttore della prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, al presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Massimiliano Fedriga e al presidente della Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, il primo ministro Mario Draghi. Riferendosi al DM 71, riguardante i “Modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel servizio sanitario nazionale”, nella lettera si evidenzia che, “mentre nel dispositivo di approvazione del regolamento, all’articolo 1, sono effettivamente individuati standard di riferimento di organizzazione e personale per tutti gli specifici punti di intervento (casa della comunità, infermiere di famiglia o comunità, unità di continuità assistenziale, centrale operativa territoriale, ospedale di comunità, telemedicina), invece, nel paragrafo 14 mancano riferimenti agli standard di personale per i Dipartimenti di prevenzione”. Ciò che la Società italiana d’igiene chiede è “garantire una chiara configurazione strutturale ed operativa del Dipartimento di prevenzione tanto più alla luce dell’esperienza recente che ha visto proprio questi Dipartimenti efficacemente in prima linea per la gestione ed il contrasto dell’emergenza Covid-19”. Nella lettera si evidenzia, inoltre, “la necessità di individuare chiaramente il dimensionamento e la configurazione operativa degli hub vaccinali, strutture di rilevanza strategica per la sanità territoriale e per il Paese”. Anche alla luce della recente esperienza pandemica, la Società italiana d’igiene “ritiene appropriata la previsione di un hub vaccinale ogni 100mila abitanti”.