Si è svolto il PHD Day, la giornata dedicata alla comunità degli 80 dottorandi della Fondazione Edmund Mach che, presso l’aula magna, hanno presentato i loro progetti di ricerca partecipando a discussioni di gruppo organizzate in tavole rotonde, condividendo un momento di confronto e scambio scientifico con i tutor di ricerca. Il programma di alta formazione “International Doctoral Program Initiative” è coordinato dal Centro ricerca e innovazione e coinvolge studenti che provengono da ogni parte del mondo: Belgio, Cile, Cina, Danimarca, Etiopia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, India, Iran, Libano, Messico, Nepal, Nuova Zelanda, Pakistan, Paesi Bassi, Romania, Serbia, Stati Uniti, Sud Africa, Vietnam.

Microbioma della pianta

I saluti di apertura di questa giornata divenuta ormai fissa nel calendario delle iniziative della Fondazione, sono stati affidati al direttore generale Mario Del Grosso Destreri, a cui è seguito l’intervento del professor Mario Pezzotti, dirigente del Centro ricerca e innovazione della Fondazione. L’incontro è stato organizzato in collaborazione con l’Università di Trento, rappresentata dal professor Riccardo Rigon, vice coordinatore del corso di dottorato in scienze agroalimentari e ambientali. Sono seguiti gli interventi degli scienziati esperti nelle aree tematiche di studio dei dottorandi: Corné Pieters, professore alla facoltà di Scienze presso la University of Utrecht, Thomas Müller, professore e responsabile scientifico presso Senckenberg Biodiversity and Climate Research and Goethe University of Frankfurt am Main, Manuel A. Coimbra, professore di biochimica e chimica degli alimenti presso University of Aveiro. I tre professori hanno avviato i lavori con tre presentazioni scientifiche riguardanti il microbioma della pianta, l’alimentazione e la fauna selvatica nell’antropocene.

Promuovere la formazione

“Promuovere la formazione in ricerca è per la Fondazione un obiettivo strategico – sottolinea il professor Mario Pezzotti -. La comunità dei dottorandi è numerosa ed internazionale, racconta l’attrattività dell’istituzione e stabilisce un legame indissolubile con le future generazioni di ricercatori. Attraverso i giovani ricercatori le attività della Fondazione crescono e si affermano nella comunità scientifica”. Le ricerche degli studenti si focalizzano su diversi temi attinenti alle aree di interesse della Fondazione, quali l’analisi e il controllo delle specie invasive di insetti, ricerche sull’approccio innovativo alla scoperta di nuovi biofungicidi sostenibili a basso impatto contro le malattie delle piante, per quanto concerne l’area dell’agricoltura. Dal lato delle ricerche in ambito alimenti e nutrizione sono trattate le analisi delle proprietà fisico-chimiche e sensoriali degli alimenti, la misurazione dell’effetto degli alimenti ricchi di polifenoli sul microbiota intestinale, studi sull’alterazione del microbiota e la sua resilienza. Lo studio di tecniche di monitoraggio dell’ecosistema alpino, la conservazione della genomica dell’ittiofauna alpina in via di estinzione e l’impatto delle attività umane sugli ecosistemi alpini caratterizzano, infine, le ricerche condotte in ambito ambiente e sviluppo sostenibile.

Convenzioni con enti di ricerca nazionali ed internazionali ed enti privati

La Fondazione Edmund Mach ha stipulato convenzioni con varie istituzioni di ricerca nazionali ed internazionali finalizzate soprattutto al cofinanziamento di progetti congiunti di dottorato di ricerca. Tra le istituzioni partner si annoverano varie Università presenti nel territorio italiano e all’estero (Università di Ferrara, Università Libera di Bolzano, Università di Udine, Università di Trento, Università di Milano, Università Federico II di Napoli, Università di Padova, Università Cà Foscari di Venezia, Università La Sapienza di Roma, Università del Molise, Berkeley University, Wageningen University, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università La Tuscia); enti di ricerca italiani e stranieri (Cnr, Istituto agronomico mediterraneo di Bari, Parco dello Stelvio); aziende private e cooperative (New Zealand Plant Institute, Ionicon, Enza Zaden, Biological Products for Agriculture, Cavit, Foundation BBCA onlus, Assomela, Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, White Buffalo Inc, Institute of Agriculture and Food Research and Technology, Caviro, University of Natural Resources and Life Sciences,Vienna, Gowan Company, Oenobrands).

I dati sull’occupazione: l’80% dei borsisti ha trovato impiego presso enti prestigiosi

E’ stata creata una solida rete di collaborazione internazionale con il mondo accademico, gli enti di ricerca ed il settore privato nelle aree strategiche di interesse della Fondazione. La partecipazione delle aziende al co-finanziamento delle borse di studio e la disponibilità ad ospitare il dottorando presso i loro laboratori in qualità di hosting laboratory favoriscono gli scambi fra il settore pubblico e il settore privato nell’ambito della ricerca e agevolano l’inserimento del dottorando nel mondo dell’industria e in altri settori lavorativi. Il successo del programma di dottorato è confermato dalla percentuale di occupazione dei dottorandi; l’80% dei borsisti ha trovato impiego presso enti prestigiosi, quali il Cnr, Agenzia spaziale europea, Unesco-Ihe, Technische Universitaet Braunschweig (Germania) Zurich – Department of Biology, University of Zurich, University of California Davis, Oregon State University.