Presentato a Borgo Valsugana, in Trentino, alla presenza dell’assessore alla salute Stefania Segnana e dei vertici dell’azienda sanitaria il nuovo Centro cefalee. Un progetto che vede lo sviluppo, all’interno della rete ospedaliera trentina, di un centro di eccellenza di terzo livello dedicato alle sindromi cefalalgiche. “La creazione di questa nuova struttura, dedicata alla presa in carico e allo studio di pazienti affetti da cefalee farmaco resistenti, si inserisce a pieno titolo nel progetto di riorganizzazione aziendale che stiamo attuando: un nuovo modello organizzativo di ospedale diffuso sul territorio con specifici centri di eccellenza, un polo di riferimento per la gestione di casi complessi con l’obiettivo di migliorare le risposte terapeutiche e assistenziali verso i pazienti affetti da tali patologie. Non solo, il centro rappresenta anche per i sanitari un’occasione importante di specializzazione e studio di casi complessi, l’occasione per sviluppare competenze e creare reti tra struttura ospedaliera e medicina territoriale”. ha spiegato l’assessore Segnana durante l’incontro di presentazione con la stampa.

Ospedale policentrico

Il direttore del Servizio ospedaliero provinciale Pier Paolo Benetollo ha evidenziato: “istituire, all’interno della rete ospedaliera, centri di riferimento per le patologie più comuni negli ospedali di valle, implementando il modello dell’ospedale policentrico previsto dalla nuova organizzazione dell’Apss, permette di valorizzare le risorse sul territorio e concentrare expertise su più sedi alleggerendo al contempo la pressione sugli ospedali di Trento e Rovereto”. Dopo il saluto della direttrice dell’ospedale Silvia Atti che ha espresso soddisfazione per dell’istituzione del nuovo Centro cefalee a Borgo Valsugana, a dimostrazione dell’impegno di Apss nella valorizzazione degli ospedali di valle, è intervenuto direttore generale facente funzioni dell’Apss, Antonio Ferro. “Il nuovo Centro – ha sottolineato Ferro – oltre a permettere una migliore gestione della patologia, con risvolti positivi sulla qualità della vita dei pazienti, sarà una delle prime implementazioni dell’integrazione tra ospedale e territorio che partirà con la nuova organizzazione dell’Apss. Attraverso questo nucleo di competenze specialistiche cercheremo di raggiungere due scopi: la creazione di un polo di riferimento provinciale per la gestione di casi complessi attraverso il coinvolgimento di professionisti con competenze diverse e con una forte spinta verso la formazione e la ricerca e la caratterizzazione dei singoli ospedali della rete in centri di riferimento per specifiche patologie dotandoli di competenze specialistiche ed expertise di alto livello. A sottolineare la forte integrazione tra ospedale e territorio all’interno di questa organizzazione, è stato previsto il forte coinvolgimento dei medici di medicina generale sia nel gruppo interdisciplinare sia nella presa in carico del paziente”.