I medici di Eurac Research di Bolzano hanno testato per la prima volta un massaggiatore cardiaco automatico in condizioni di gravità modificata. Il test si è svolto a bordo di un airbus che ha compito diverse manovre paraboliche per ricreare condizioni di gravità zero, ridotta e aumentata. L’obiettivo dello studio era capire se il dispositivo sia una valida opzione per gestire le emergenze cardiache nello spazio. I dati ottenuti hanno dimostrato l’efficacia del massaggio eseguito da Lucas per tutta la durata del volo. “I nostri dati sono la prima evidenza scientifica dell’efficacia dei massaggiatori automatici e aprono la strada a una nuova possibilità di gestione delle emergenze cardiache nello spazio” spiega Giacomo Strapazzon, direttore dell’Istituto di medicina d’emergenza in montagna di Eurac Research. Questi risultati non sono rilevanti solo alla luce dell’evoluzione turistica dei viaggi spaziali. Le missioni stanno diventando sempre più complesse anche per gli astronauti professionisti: i soggiorni nello spazio sono lunghi e nel corso della stessa missione l’equipaggio potrebbe incontrare anche condizioni gravitazionali diverse. Il massaggiatore non era mai stato testato prima in queste condizioni e ora il suo utilizzo andrà approfondito per poi valutare se integrarlo nei protocolli internazionali per aumentare la sicurezza delle missioni spaziali.