Nell’epoca di Covid-19 e della crisi ambientale un epidemiologo e un filosofo si ritrovano al capezzale del mondo malato. Dal loro dialogo nasce un libro che propone, con un’unica voce, un nuovo approccio per affrontare le sfide del ventunesimo secolo.
Di salute del mondo e rapporto con l’ambiente si discuterà all’Università di Trento a partire dal volume La salute del mondo: società, natura, pandemie (Feltrinelli 2021), scritto dallo scienziato Paolo Vineis (docente di epidemiologia ambientale all’Imperial College di Londra) e dal filosofo Luca Savarino (docente di bioetica all’Università del Piemonte Orientale) nella conferenza organizzata giovedì 10 marzo alle 16 a Palazzo Prodi, aula 1 (Trento – Via Tommaso Gar, 14).

Dialogo interdisciplinare

L’incontro vedrà gli autori, Paolo Vineis e Luca Savarino, in un dialogo interdisciplinare con docenti dei Dipartimenti di fisica, di giurisprudenza, di sociologia e ricerca sociale e di lettere e filosofia dell’Università di Trento. Le domande che sorgono sono molte: qual è il ruolo della scienza oggi? Come deve essere la sua relazione con l’etica e la politica, che davanti al pericolo e all’incertezza sembrano dimenticare il discorso sui fini? E ancora: nessuna decisione pubblica può giustificarsi sul solo piano dei mezzi, senza esplicitare in nome di che cosa essa è necessaria. Il libro di Vineis e Savarino delinea un’agenda globale che rimette in discussione molte delle convinzioni più radicate. Il pianeta si presenta sempre più come un’entità globale in cui i viventi sono strettamente interconnessi. Il benessere della Terra e dell’ambiente sono beni comuni, e come tali vanno preservati.

Cambio di pensiero

“Per raggiungere questo obiettivo – si spiega – è necessario imparare a pensare diversamente. Bisogna andare oltre la distinzione tra natura e cultura, riconoscendo relazioni e reti al posto di oggetti e soggetti, umani e non umani. Bisogna lasciarsi alle spalle una concezione dell’etica fondata su criteri antropocentrici e una visione della politica ridotta a pura tecnica. Bisogna, soprattutto, sostituire all’idea di una lotta contro qualcosa o qualcuno l’idea di una mobilitazione per un bene da salvaguardare: la salute del mondo. La salute degli uomini e quella del pianeta oggi sono più intrecciate che mai. Il clima, la crisi ambientale, le regole della politica e i dilemmi dell’etica sono nomi diversi per lo stesso problema”.