La modernità dell’approccio epatologico risiede proprio negli strumenti disponibili per identificare rapidamente i segni che possano far pensare a un’ipertensione portale, al fine di prevenire le complicanze e di applicare una medicina personalizzata. “Nelle prime fasi dell’ipertensione portale il paziente è asintomatico – evidenzia la dottoressa Francesca Romana Ponziani, membro delegato del Comitato coordinatore Aisf –. La cirrosi non si intercetta, a meno di controlli specifici come degli esami ematici o un’ecografia. I segni che possono permettere di identificarla sono una milza di dimensioni più grandi o un aumento delle dimensioni della vena porta, identificabili con l’ecografia addominale e con l’utilizzo dell’elastografia per graduare la stiffness epatica (il grado di ‘durezza’ del fegato). I recenti progressi ci consentono di effettuare quindi una diagnosi con metodi non invasivi, come una combinazione dei valori di stiffness epatica e delle piastrine, partendo quindi da semplici esami di routine”.

Per il video servizio: https://youtu.be/YB3HnBjM14w