Riportiamo di seguito una dichiarazione della dottoressa Lucy Gildea, direttrice responsabile delle innovazioni del reparto prodotto e scienza di Mary Kay, sulla Giornata internazionale delle donne nella scienza 2022. “In uno studio di riferimento condotto tra il 1966 e il 1977, a un gruppo di quasi 5.000 bambine e bambini fu chiesto di disegnare una persona di scienza. Solo lo 0,6% dei partecipanti allo studio disegnò scienziate donne. Studi simili e più recenti mostrano un miglioramento, tant’è vero che la percentuale di scienziate donne rappresentate nei disegni di bambine e bambini è salita al 28%. Si tratta sicuramente di un passo avanti, ma la strada da percorrere è ancora lunga”.

Il futuro

“Mary Kay immagina un futuro in cui il numero di donne scienziate sia cresciuto non solo sulla carta, ma anche nella realtà. Ecco perché, in occasione della Giornata internazionale delle donne nella scienza, chiediamo a tutti i governi, alle istituzioni educative e ai nostri colleghi del settore privato di investire, incoraggiare e sostenere una maggiore presenza di donne e ragazze nell’istruzione STEM – aggiunge la dottoressa Gildea -. Se aumenta la presenza femminile in queste discipline aumenterà anche il numero di donne che abbracceranno carriere STEM, il che, a sua volta, creerà più pari opportunità per le donne, ridurrà il divario salariale tra i sessi, sosterrà le economie ed eliminerà i pregiudizi in campo scientifico. Ecco perché Mary Kay sostiene gli studenti provenienti da minoranze negli studi STEM investendo milioni di dollari in progetti come l’Accademia della scienza di marketing, la Società di dermatologia investigativa e la borsa di studio Madam C.J. Walker. Ed ecco perché ogni anno la Mary Kay Ash Foundation sostiene lo sviluppo delle donne scienziate sovvenzionando la ricerca di cure per i tumori che colpiscono specificamente le donne. Ogni giorno, attraverso l’innovazione e la scienza, le donne di tutto il mondo risolvono alcuni dei problemi più complessi che affliggono l’umanità, ma il loro operato non è riconosciuto abbastanza, occorre dare loro una voce e far crescere la loro rappresentanza in campo STEM. In futuro, quando chiederemo alle ragazze di disegnare una persona di scienza, la mia speranza è che disegnino loro stesse”.