Edizioni Spazio Interiore porta nelle librerie italiane un brillante e incisivo trattato che indaga i limiti della scienza nella sua accezione sempre più dogmatica e dei suoi adepti che, nel tentativo di avere la meglio sulla religione, sui suoi dogmi e le sue verità supposte, finiscono per imporre, al pari della fede stessa, esattamente le medesime credenze. Si tratta de L’illusione del diavolo dell’autore David Berlinski: uno scienziato, ebreo e, dulcis in fundo, laico. Ciò non lo esime, dall’immaginare un confronto dialettico con il suo collega Richard Dawkins, autore del best-seller a livello mondiale L’Illusione di Dio, rispondendogli per le rime. Il libro di Dawkins mette in discussione l’esistenza di Dio e di un pensiero religioso attendibile, bollandolo, come gran parte della comunità scientifica, come pericolosa idiozia. Lo scientismo, però, si rivela a sua volta non essere altro che l’imposizione di alcune verità di fede: presunte verità scientifiche, passate come fatti assodati e soprattutto indiscutibili.

David Berlinski.

Scienza e religione

L’illusione del diavolo è un libro datato ma, specialmente al giorno d’oggi, di estrema attualità. Anche se rispetto al 2009, anno della sua prima edizione negli Stati Uniti, il mondo è stato di gran lunga stravolto e ha subito, specialmente in questi ultimi anni, molti cambiamenti, nella sua introduzione Berlinski scrive: “Mentre la scienza non ha nulla di valore da dire sulle grandi e dolenti questioni che riguardano la vita, la morte, l’amore e il loro significato, ciò che le tradizioni religiose dell’umanità hanno detto al riguardo costituisce una struttura di pensiero coerente. Gli aneliti dell’animo umano non sono vani. Esiste un sistema di credenze adeguato alla complessità dell’esperienza. Esiste una ricompensa per la sofferenza. Un principio al di là dell’egoismo è all’opera nel cosmo. Andrà tutto bene. Non so per certo se tutto ciò sia vero. Ma sono certo che la comunità scientifica non sa se sia falso”. Tirando in ballo grandi scienziati, religiosi e filosofi, tra cui Darwin, Galilei, Tommaso D’Aquino, Chomsky, l’autore, il più delle volte scherzando con il lettore, si inserisce nell’eterno dibattito tra Scienza e Religione mettendo in luce i grossi limiti delle due fazioni: tanto una religione oscurantista quanto una scienza abbagliante impediscono all’uomo di vedere con i propri occhi. Entrambe anelano ad una ricerca della verità che passa attraverso la presunzione di possederla già. Un libro che spinge a recuperare un necessario spirito di ricerca prendendo in considerazione la possibilità che Scienza e Religione possano convivere armoniosamente dentro di noi.