Un risultato preoccupante, ma non sorprendente. Così gli esperti di salute infantile hanno commentato la scelta da parte di 8 mila bambini di “ansia” come la parola più rappresentativa per discutere di benessere. La ricerca condotta dell’Oxford University Press in 85 scuole del Regno Unito ha coinvolto anche gli insegnanti, che hanno preferito il vocabolo “resilienza”. Gli accademici, riferisce il Guardian, hanno analizzato per oltre un decennio l’evoluzione del linguaggio dei bambini e il modo in cui lo usano per riflettere le loro emozioni ed esperienze. I ricercatori, nell’anno appena trascorso, hanno deciso di concentrarsi sul benessere come oggetto di studio, dato l’impatto del Covid-19 sull’istruzione e le preoccupazioni per la salute mentale dei bambini.
La ricerca
La ricerca ha coinvolto oltre 8 mila bambini di età compresa tra i 7 e i 14 anni ai quali è stato chiesto di selezionare le loro parole preferite per discutere di salute e benessere. “Ansia” si è classificata al primo posto, scelta dal 21 per cento dei bambini intervistati, seguita da “stimolante” (19 per cento), “isolare” (14 per cento), “benessere” (13 per cento) e “resilienza” (12 per cento). Agli insegnanti è invece stato chiesto quale la parola usassero più spesso quando parlavano ai loro alunni di salute e benessere. “Resilienza” è stata la parola più votata (31 per cento), seguita da “stimolante” (19 per cento) e “benessere” (18 per cento). Per Joe Jenkins, direttore esecutivo della Children’s Society, la scelta dei bambini è “preoccupante”, ma l’esperto si è detto per nulla sorpreso, specie “se si considerano tutte le restrizioni e i cambiamenti che i bambini hanno dovuto sopportare” negli ultimi due anni, ovvero da quando il Covid-19 è entrato con prepotenza nelle vite di tutti i cittadini. Compresi i più piccoli.