“Invitiamo la conferenza sul futuro dell’Europa a discutere e approfondire le tematiche di ricerca e innovazione, in modo da porre tale fondamentale settore al centro del dibattito sulle sfide e priorità dell’Unione”. È questo il messaggio dell’appello-manifesto Research and innovation for the future of Europe, lanciato lo scorso novembre da Apre e già firmato dalle più prestigiose organizzazioni e associazioni dell’intera comunità europea di ricerca e innovazione. I firmatari, e tra i primi c’è anche la Fast-Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche, rappresentano oltre 600 università, più di 400 centri di ricerca e RTO, 140 associazioni di categoria del mondo industriale e della piccola e media impresa, oltre 150 organizzazioni regionali e locali. Tra gli aderenti italiani ci sono Confindustria, Crui, Unioncamere, Confartigianato, Cnr, Enea, Infn, Ingv e altri maggiori centri di ricerca, le principali università.

Il manifesto

Il manifesto è già nelle mani dei membri della sessione plenaria della conferenza sul futuro dell’Europa (CoFoE). Venerdì e sabato gli esperti hanno discusso le prime 90 raccomandazioni adottate dai panel europei di cittadini su “Democrazia europea / Valori e diritti, stato di diritto, sicurezza” e “Cambiamento climatico, ambiente/salute”, e le relative raccomandazioni dei panel nazionali. “La sottoscrizione del manifesto è ritenuto un impegno irrinunciabile della Fast – sottolinea il segretario generale della Federazione Alberto Pieri -. Lo testimoniano i quasi 125 anni di storia (fondata nel 1897) sempre orientati a scienza, ricerca, tecnologia; le molte collaborazioni ai programmi europei, come confermano il ruolo di National organizer fin dal 1989 per EUCYS-European Union Contest for Young Scientists con il concorso I giovani e le scienze e i molti studenti eccellenti avviati alle carriere scientifiche; l’adesione da decenni alle reti europee ora concentrate in EEN-Enterprise Europe Network; la formazione e l’aggiornamento per i tecnici. Non c’è dubbio che il futuro dell’Europa e dei suoi cittadini sia in gran parte legato ai risultati nel campo della scienza e della tecnologia. Nei prossimi anni, la ricerca e l’innovazione devono essere ritenute fondamentali per guidare la ripresa post-Covid, accelerare la transizione ecologica e la trasformazione digitale, sostenere le aspirazioni di autonomia strategica dell’Unione.