“Nei pazienti affetti da Covid-19 la disfunzione renale, identificata da una ridotta velocità di filtrazione glomerulare (Gfr) al momento del ricovero, è predittiva di outcome sfavorevole. Questi pazienti hanno un maggior rischio di ingresso in terapia intensiva e di morte”. Sono questi i risultati dello studio eseguito dai medici internisti, nefrologi e neurologi dell’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia) dopo aver preso in esame le cartelle cliniche di 254 pazienti di area Covid e pubblicato sulla rivista specializzata Journal of Clinical Medicine. “Espandendo queste informazioni in un setting diverso di pratica clinica quotidiana, abbiamo evidenziato un significativo incremento del 64% del rischio relativo di morte o di accesso in terapia intensiva nei pazienti con basso Gfr (“60ml/minuto), indipendentemente dalla causa”, ha spiegato il medico internista Antonio Mirijello.”Da questa ricerca possiamo trarre 2 indicazioni: la prima è che i pazienti affetti da malattia renale dovrebbero essere molto attenti nell’evitare l’infezione, ad esempio vaccinandosi al più presto, la seconda è per i medici di area Covid perché un basso valore di Gfr al momento del ricovero è un campanello d’allarme da non trascurare”, sottolinea il direttore di medicina Interna e coordinatore dello studio, Salvatore De Cosmo.