Le adozioni internazionali sono in crisi, in Italia e nel mondo. È un dato di fatto incontrovertibile, basato sui numeri, e che riguarda tutti i Paesi, con pochissime eccezioni. “Molti pensano che questo declino sia figlio soprattutto del Covid, che però, in realtà, ha solo accentuato e accelerato una tendenza iniziata ormai circa dieci anni fa. Nel 2011, infatti, si è registrato, in Italia e nel mondo, il picco assoluto di adozioni internazionali. Da lì in poi, i numeri sono stati costantemente al ribasso”, commenta l’Aibi, che per il prossimo 10 dicembre organizza il convegno “Adozione senza veli: la trappola dei miti culturali”. Un appuntamento per cercare di capire le vere cause del fenomeno.
Le “finte” risposte al problema del calo delle adozioni internazionali
Davanti a questo scenario, secondo Aibi c’è infatti chi ha focalizzato il fulcro del problema sui costi dell’adozione: “Calano le richieste perché servono troppi soldi per adottare un bambino dall’estero. Vero, ma fino a un certo punto, perché nello stesso lasso di tempo in cui le adozioni sono diminuite, pratiche come quelle dell’utero in affitto, che costano 4 o 5 volte di più, hanno continuato a svilupparsi – precisa l’associazione -. Altri pensano che la risposta alla domanda perché le adozioni internazionali sono in calo da 10 anni? sia la mancanza di bambini da adottare. Ipotesi smentita senza pietà dai numeri (per quanto, scandalosamente, non esista un conteggio ufficiale) degli orfanotrofi pieni di minori in ogni parte del mondo, e ribadita dalle periodiche liste, che ogni ente autorizzato riceve dalle autorità centrali dei Paesi, composte da centinaia di minori dichiarati adottabili ma che nessuno vuole adottare, spesso perché ormai troppo grandi dopo anni passati prigionieri’ in istituto”. “Altra ipotesi ancora – continua Aibi – è quella che vuole che le famiglie disponibili ad accogliere un minore abbandonato siano sempre meno. Eppure, ancora una volta, questo fatto si scontra con il già citato aumento del ricorso all’utero in affitto, così come la notevole crescita delle richieste per la fecondazione eterologa”.
Le riflessioni
Le riflessioni e i racconti di chi quotidianamente “vive” l’adozione internazionale Allora, davanti a tutto questo, quali sono “davvero” le cause che hanno portato al costante calo delle adozioni internazionali e non fanno intravedere, al momento, un’inversione di tendenza? Le risposte proverà a darle proprio il convegno “Adozione senza veli: la trappola dei miti culturali” (venerdì 10 dicembre, giornata mondiale dei diritti umani), come detto organizzato da Ai.Bi. in collaborazione con FARIS – Family Relationship International School e con il contributo della Provincia di Bolzano. Un evento gratuito, aperto a tutti coloro che sono interessati ad approfondire il tema dell’adozione internazionale, ascoltando i pareri e le riflessioni degli esperti che quotidianamente fanno “l’esperienza” di tale pratica nei vari Paesi del mondo. Ricco l’elenco dei partecipanti: Barbara Ghiringhelli, docente del Dipartimento di studi umanistici dell’Università IULM di Milano; Marco Griffini, presidente dell’Associazione Ai.Bi. – Amici dei Bambini; Vilma Feltrin, insegnante e genitore adottivo; Francesca Mineo, giornalista e genitore adottivo; Daniel Gallozzi, giocatore di pallanuoto e figlio adottivo; Michela De Santi, assistente sociale e genitore adottivo; Greta Griffini, insegnante, figlia adottiva e mamma biologica; Joseph Moyersoen, giudice onorario del Tribunale per i minorenni di Genova; Marzia Masiello, referente relazioni istituzionali di Ai.Bi. Al termine degli interventi, enti autorizzati, associazioni familiari, magistratura e servizi sociali si metteranno a confronto all’interno di una tavola rotonda dal titolo: “Adozioni in prospettiva: come svelare un mito?”, alla quale interverranno Vincenzo Starita, vice presidente della Commissione adozioni internazionali; Cinzia Bernicchi, esperta di adozione internazionale di Ai.Bi.- Amici dei Bambini; Giovanna Rota, psicoterapeuta della Comunità Shalom; Michele Larcher, presidente di Genitori adottivi ed affidatariaAltoatesini. L’evento si terrà a distanza, su piattaforma Zoom, dalle 15 alle 18. La partecipazione è gratuita previa prenotazione obbligatoria entro le 14 dell’8 dicembre.