UniTrento sempre più green. Il 100% dell’energia elettrica che alimenta gli edifici dell’ateneo proviene da fonti rinnovabili con garanzia di origine certificata. Una buona pratica per la quale l’Università di Trento ha ricevuto il certificato di Dolomiti Energia che attesta consumi di energia pulita, la cui generazione non causa l’emissione di gas responsabili dell’effetto serra. Il risultato testimonia l’impegno dell’ateneo nella riduzione della propria impronta ecologica e incoraggia la comunità universitaria a proseguire sulla strada con nuove azioni.

Le iniziative sostenibili

Sono tante le iniziative già avviate o in fase di partenza su questo fronte. Ad esempio, sono state ordinate quattro auto full electric per una graduale sostituzione della flotta di ateneo. È stato, inoltre, sviluppato uno strumento di sensibilizzazione sugli aspetti ambientali: un vademecum di semplici azioni quotidiane da adottare in ufficio per ridurre la propria impronta ecologica. Da una gestione attenta della temperatura, all’utilizzo delle scale in sostituzione dell’ascensore, all’abitudine di spegnere luci e monitor quando si lascia la stanza. Il “decalogo” invita a un uso responsabile della risorsa idrica e ricorda di limitare l’utilizzo della carta delle stampanti, benché sia già completamente carta riciclata. Incoraggia a ridurre il consumo di plastica e a massimizzare la raccolta differenziata dei bicchieri dei distributori automatici e a rifornirsi ai distributori dell’acqua, minimizzando l’acquisto di bottigliette usa e getta. Da due anni, inoltre, come da piano di sostenibilità, è stato creato il green office UniTrento-sostenibile, contenitore e attivatore di iniziative finalizzate alla sostenibilità, in un’accezione ampia che abbraccia molti ambiti e settori. Al tavolo di discussione partecipano il delegato alla sostenibilità ambientale, rappresentanze studentesche e di associazioni e figure (dirigenziali e non) impegnate per un ateneo sempre più green.
L’Università di Trento rilancia ora il suo impegno per una gestione strutturata ed efficiente dell’energia attraverso l’introduzione di una nuova figura: l’energy manager. Questa figura, incardinata all’interno della Direzione patrimonio immobiliare, ha il compito di individuare gli interventi e le procedure necessarie per promuovere un uso razionale ed efficiente dell’energia. La sua creazione va ben oltre gli obblighi normativi e manifesta il concreto interesse dell’ateneo a dare un nuovo impulso allo sviluppo di queste tematiche.

Il rettore Flavio Deflorian.

Il percorso tecnico

L’ateneo ha avviato questo percorso, prestando particolare attenzione già nelle fasi di progettazione degli immobili e degli impianti, all’utilizzo di materiali e tecnologie volte a un incremento della efficienza energetica (è questo il caso ad esempio della Biblioteca Universitaria di Mesiano – BUM). Entro la fine del 2021 verranno installati inoltre 114 contabilizzatori termici ed elettrici nelle varie sedi dell’ateneo per consentire di monitorare in maniera puntuale i consumi energetici, creando una solida base dati per pianificare interventi atti a incrementare l’efficienza degli immobili e degli impianti di climatizzazione. Tutti i dati dei contabilizzatori confluiranno nel nuovo software CAFM chiamato “InfoCAD”, di cui si è dotata l’Università per la gestione del patrimonio immobiliare. In tale applicativo sono già state caricate tutte le planimetrie degli immobili dell’ateneo per una superficie superiore a 300.000 metri quadrati ed è in corso il popolamento dei dati oggetto dei censimenti degli impianti meccanici ed elettrici. Infine all’interno del contratto di gestione calore dell’ateneo, sono previsti interventi di riqualificazione energetica per circa un milione di euro che consentiranno il graduale rinnovamento degli impianti attraverso l’installazione di generatori di calore più efficienti e sistemi di controllo e gestione più performanti.