“Quest’ultimo anno, dominato dalla triste cronaca della pandemia di Covid-19 è stato la Caporetto della prevenzione a tutti i livelli. I pazienti, anche quando non relegati in casa dai lockdown, hanno avuto paura di andare dal medico, tanto più se in ospedale. Dal canto loro, molti medici sono stati ‘dirottati’ sulla gestione dei pazienti con Covid-19 e hanno avuto meno tempo e spazi ambulatoriali a disposizione per le visite di prevenzione. Durante il primo lockdown del 2020 i ricoveri per infarto si sono ridotti del 50% rispetto all’anno prima, perché i pazienti hanno avuto paura di recarsi in pronto soccorso. E nei mesi a seguire, dopo la breve tregua estiva, il lavoro a distanza, la DAD, la chiusura delle palestre, il maggior ricorso al comfort food e il maggior tempo passato in casa hanno fatto lievitare le ore di sedentarietà e peggiorare il controllo di una serie di fattori di rischio, dall’eccesso di peso, all’ipertensione, allo scarso controllo del diabete, all’aumento del colesterolo. Per non parlare del maggior consumo di alcol o della ripresa del fumo. È oggi insomma più che mai necessario ripartire dalla prevenzione e la Siprec è pronta a fare la sua parte, con tante idee e strategie innovative”. Lo ha detto il presidente Siprec, Massimo Volpe, facendo un’analisi dettagliata dell’impatto che la pandemia ha avuto sulla prevenzione delle patologie cardiovascolari.
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