Masimo ha reso noti oggi i risultati di uno studio osservazionale prospettico, in cieco, pubblicato su Annals of Intensive Care, in cui il dottor Jean-Baptiste Lascarrou e i suoi colleghi del Centro Ospedaliero Universitario di Nantes, in Francia, hanno valutato la capacità di Masimo ORi di predire un’ipossiemia lieve durante l’intubazione endotracheale (endotracheal intubation, ETI) dei pazienti nelle unità di terapia intensiva. I ricercatori sono giunti alla conclusione che il tempo intercorso tra il calo rilevato in ORi e la successiva riduzione di saturazione dell’ossigeno (SpO2) “possa consentire un’azione preventiva” e che il valore più alto rilevato da ORi durante la preossigenazione “protegga in modo indipendente contro l’ipossiemia”. Disponibile al di fuori degli Stati Uniti, ORi è un indice di andamento continuo e non invasivo che estende il monitoraggio dell’ossigeno ai pazienti in terapia con ossigeno supplementare.
Cerca articoli
Articoli recenti
- Taiho Oncology Europe annuncia la disponibilità di futibatinib in Italia per il trattamento del colangiocarcinoma
- Bambino Gesù: condizioni cliniche complesse per le due bambine provenienti da Gaza
- Verso l’equilibrio della sanità. Welfair 2025 a Fiera Roma dal 4 al 7 novembre
- Fondazione Bietti: “La cura che illumina” più di 40 anni al servizio della salute visiva, tra ricerca e impegno sociale
- InfectoPharm investe in AudioCure per promuovere la terapia innovativa contro la perdita dell’udito