Wonderflow, start up trentina che trasforma i feedback dei consumatori in linee strategiche per le aziende, ha raccolto un investimento di venture capital da 20 milioni di dollari. A conti fatti, il più imponente contributo privato in una Pmi italiana. I tre fondatori Riccardo Osti, Giovanni Gaglione e Michele Ruini, si sono conosciuti a Trento in occasione del programma di accelerazione provinciale per start up Techpeaks promosso nel 2013 da fondazione Hit. Ora l’azienda, che ha sede a Povo dove lavorano 40 ricercatori e filiali a Milano ed Amsterdam, punta al nord America. “La partnership con Klass capital che ha guidato l’operazione rappresenta  un passo importante nel nostro piano di crescita globale – dice Riccardo Osti, ceo di Wonderflow -. Continueremo a investire in tecnologie di intelligenza artificiale per rafforzare la nostre leadership in predizione e narrative insights”. “Siamo orgogliosi per il grande risultato conseguito da un’idea imprenditoriale che come fondazione abbiamo ospitato e visto crescere in questi anni – spiega Marco Senigalliesi, responsabile area start up di fondazione Hit -. La storia di questa start up altamente tecnologica è made in Trentino, dove ha mantenuto tutta la parte ricerca e sviluppo e che dal Trentino ha saputo espandersi e crescere, sino ad attirare investimenti milionari e raccogliere in pochi anni l’interesse internazionale. Grandi corporate sono diventate clienti di Wonderflow, e i più importanti investitori di questo settore hanno creduto nel loro progetto d’impresa. È la dimostrazione di come le nuove imprese tecnologiche, supportate dal sistema della ricerca trentina, possano diventare attori competitivi a livello internazionale”.