Il radar sounder per lo studio della superficie di Venere è made università di Trento. Lo strumento sarà il fiore all’occhiello della missione di esplorazione del cosiddetto ‘pianeta gemello’ della Terra appena annunciata dall’Agenzia spaziale italiana. E’ Lorenzo Bruzzone, professore del dipartimento di ingegneria e scienza dell’informazione dell’ateneo trentino, il papà del radar. “Lo strumento è in grado di effettuare misure inedite su larga parte del pianeta – spiega Bruzzone -. L’obiettivo della missione è di studiare in maniera dettagliata le regioni di maggiore interesse di Venere. Sarà la prima volta in assoluto che un radar sounder opererà sul nostro pianeta gemello. Le sue misure sotto-superficiali saranno fondamentali per la ricostruzione della storia geologica di Venere e contribuiranno alla comprensione dell’interazione tra superficie, sotto-superficie e atmosfera venusiana. Questa missione offrirà una visione senza precedenti del pianeta più simile alla Terra in termini di massa, dimensioni e raggio orbitale – prosegue Bruzzone -. L’uso della tecnologia radar insieme alla spettroscopia ad alta risoluzione e alla radio scienza consentirà lo studio del pianeta in un’ampia scala spaziale, dall’alta atmosfera fino all’interno del pianeta. Ciò fornirà preziose informazioni sull’evoluzione e l’attività attuale del pianeta, fornendo importanti indizi sui motivi per cui Venere si sia evoluto in maniera così diversa dalla Terra”.