Le cimici asiatiche colpiscono duro, mettendo a rischio centinaia di frutteti trentini. Ma la vespa samurai è pronta ad entrare in azione con i suoi super poteri. “E’ una vera e propria guerra biologica – spiegano i ricercatori della fondazione Edmund Mach di Trento – La vespa samurai è l’unico parassitoide capace di neutralizzare l’Halyomorpha halys, nome scientifico del temibile insetto originario della Cina. Il motivo? La vespa attacca le uova della cimice, riproducendosi a spese della preda. In questo modo abbiamo un controllo biologico della specie dannosa. Ma per raggiungere il risultato, e creare in laboratorio dei samurai degni del nome, dobbiamo raccogliere le cimici. Ad un anno di distanza dall’importante campagna di raccolta che ha permesso di arricchire gli allevamenti di San Michele con 25 mila esemplari di cimici asiatiche e rilasciare  in Trentino le vespe samurai, ottenendo ottimi risultati, oggi abbiamo chiediamo ancora ai cittadini di contribuire alla raccolta”. In questo periodo le cimici si trovano ancora all’interno o nei pressi delle abitazioni, ma anche  negli orti e nei giardini, soprattutto nelle zone di campagna. “I cittadini che trovano dieci o più cimici possono chiederne il ritiro da parte dei nostri tecnici – dicono in fondazione – Il tutto avverrà rispettando in maniera scrupolosa le misure per il contenimento del Covid”. La fondazione raccomanda di raccogliere le cimici vive in un contenitore pulito e asciutto, tappare il barattolo con un coperchio forato in modo che non sfuggano e contattare i tecnici per il ritiro prima possibile, comunque entro un paio di giorni dalla cattura.