E’ in corso la tavola rotonda onlineFast Track Cities: HIV e HCV screening e linkage to care in tempi di pandemia e oltre”, sulle emergenze pandemiche da HIV e HCV e sul progetto Fast-Track Cities. Tra gli ospiti che interverranno, Loreta Kondili (Roma), Massimo Andreoni (Roma), Alessio Aghemo (Milano), Rosaria Iardino (Milano), Pier Paolo Sileri (Roma), Andrea Antinori (Roma), Giuliano Rizzardini (Milano), Andrea Gori (Milano). Con l’adozione degli obiettivi di sviluppo sostenibile, gli Stati membri delle Nazioni Unite si sono impegnati a non lasciare indietro nessuno e a porrefine alle epidemie di HIV, l’eliminazione dell’HBV e dell’HCV tubercolosi e malaria entro il 2030. A supporto del raggiungimento di questi target ambiziosi è nata il Fast-Track Cities una partnership globale tra quasi 300 città e comuni, IAPAC, UNAIDS, UN-Habitat e la Città di Parigi che stanno collaborando per porre fine alle epidemie di HIV, epatite virale e TBC in contesti urbani entro il 2030. Le città rimangono il focus primario di diffusione dell’HIV e HCV: emergenze pandemiche con le quali già da tempo ci confrontiamo. L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha purtroppo rallentato, se non interrotto, le attività di screening, diagnosi e cura del sommerso per HIV e HCV. È la stessa emergenza sanitaria, però, che impone una riflessione sulla necessità di ripensare il «sistema sanità territoriale» con la finalità di rafforzarlo e renderlo maggiormente efficiente e in grado di promuoverestrategie per scoprire il sommerso – attraverso una prevenzione mirata e unmaggiore screening – e garantire l’accesso ai servizi sanitari: fondamentaleper porre fine alle pandemie da Covid-19 e anche a quelle da HIV e HVC. In questo contesto, il Progetto Fast-Track Cities può essere di grande supporto trasferendo quanto appreso nel contrasto all’HIV anche alla lottaall’epatite per contrastare, con gli stessi strumenti, tutte le attuali pandemie. È ora il momento di una riflessione di come far rendere il sistema territoriale efficiente “alla ricerca del virus” Sars-CoV 2 insieme all’HIV e HCV nelle iniziative sottoscritte nelle città “Fast Track”. L’evento vuole essere l’occasione per aumentare la sensibilità dei policy maker e della società civile sulla necessità di implementare servizi sanitari efficaci che partendo da Sars CoV 2 – e includendo HIV ed epatite – garantiscano prevenzione e cura; valorizzare e condividere il ruolo svolto – e che possono svolgere – i Comuni che hanno aderito (e aderiranno) al Progetto Fast-Track Cities, supportandoe facilitando l’impegno delle comunità locali e coinvolgendone le sue organizzazioni; impegnare concretamente tutti i soggetti coinvolti nell’eliminazione dell’epatite virale entro il 2030.