“Abbiamo messo nuovamente ko la ex Banca Apulia, oggi Banca Intesa San Paolo, per la vendita di azioni Veneto Banca”. E’ questo il primo commento dell’avvocato Emilio Graziuso, responsabile del Coordinamento nazionale “Dalla parte del consumatore”, all’indomani della sentenza del Tribunale di Brindisi con la quale è stata dichiarata la risoluzione del contratto di acquisto di azioni Veneto Banca ed il conseguente diritto al risarcimento del danno in favore del risparmiatore che aveva investito in tali titoli. Agli inizi del mese di agosto 2014, il consumatore aveva acquistato presso l’allora Banca Apulia, successivamente incorporata per fusione in Banca Intesa San Paolo, della quale era cliente da molti anni, azioni della Veneto Banca prospettati, a quanto sostenuto in giudizio dal risparmiatore, come titoli sicuri e senza rischio alcuno per il capitale. Solo successivamente, a seguito delle note vicende di cronaca che hanno coinvolto la Veneto Banca, il risparmiatore si è reso conto della natura, dei rischi e della pericolosità dell’investimento posto in essere e che, pertanto, il valore delle azioni in suo possesso era pressoché azzerato. Vani sono stati i tentativi di addivenire ad un componimento bonario della controversia e nel 2017, il risparmiatore, assistito dall’avocato Emilio Graziuso ha promosso il processo conclusosi vittoriosamente con la sentenza del 15 maggio 2021.

La sentenza

Il Tribunale di Brindisi ha riconosciuto la violazione da parte della Banca intermediaria della normativa di settore ed in particolare degli obblighi di informazione sulla stessa gravanti con conseguente dichiarazione di risoluzione del contratto e diritto in favore del consumatore al risarcimento del danno pari all’intero importo investito, oltre interessi. “È stata accolta in pieno la nostra linea difensiva – afferma l’avvocato Emilio Graziuso -. Più in particolare è stato riscontrato che la Banca, nel corso delle trattative e della stipula del contratto di acquisto dei titoli, non ha fornito al risparmiatore informazioni precise e dettagliate riguardo la natura, le caratteristiche ed le modalità di smobilizzo delle azioni”. La sentenza si pone nel solco tracciato, sempre dal Tribunale di Brindisi, nel corso del 2020, con la prima sentenza in Italia, a quanto consta, di condanna della allora Banca Apulia per la vendita di azioni Veneto Banca al risarcimento del danno, pari a 84 mila euro, oltre interessi, in favore di un risparmiatore, anche egli associato al Coordinamento “Dalla parte del consumatore”.