Le infezioni del sito chirurgico rappresentano una delle principali cause di morbilità e mortalità, entro i cinque anni, dei pazienti, come riportato in letteratura scientifica. Comportano, al contempo, un gravoso e crescente aumento dei costi per il Sistema Sanitario Nazionale. L’utilizzo del dispositivo medico distribuito da MBA Surgical Empowerment assume una specifica importanza non solo per la prevenzione e il trattamento delle infezioni nei pazienti a maggior rischio, ma anche per una migliore gestione dei costi ospedalieri. Il dispositivo medico è, infatti, l’unico carrier di antibiotici autorizzato a marchio CE in Europa e approvato per il rilascio ad altissime concentrazioni nei tessuti molli e nell’osso.

I nuovi dispositivi

Il dottor Giuseppe Ussia, chirurgo ortopedico presso l’Ospedale dell’Angelo, Hub 3 Serenissima provincia di Venezia, forte di un’esperienza quinquennale nel trattamento delle infezioni osteoarticolari, è stato il primo, nel nostro Paese, ad utilizzare il dispositivo, distribuito da MBA Surgical Empowerment, su casi clinici estremi. “Ho operato con il carrier un paziente affetto da un’infezione cronica dell’anca – racconta il dottor Ussia – il quale, in seguito al primo intervento di impianto della protesi, aveva dovuto subire ben quattro interventi. Un tempo privato al paziente per continuare a vivere, a lavorare, che lo ha costretto ad un’invalidità e, parallelamente, ha comportato costi in più per il Sistema Sanitario Nazionale e dunque per le Casse dello Stato. Il suo quadro clinico era ormai tale da dovergli amputare l’arto. Uno strumento come questo dispositivo, dopo un accurato e necessario lavoro intra-operatorio di pulizia (debridement) per il corretto risultato del carrier stesso, ha non solo permesso di salvare la gamba del paziente, ma ha anche confermato il successo del suo uso a distanza di tre anni, al termine del follow up”. 

Costi da ospedalizzazione reiterata

I costi relativi alle cure che il SSN deve sostenere sono principalmente quelli relativi all’ospedalizzazione reiterata, all’assistenza ambulatoriale e domiciliare, alla diagnostica ed ai farmaci e dispositivi impiegati, sono inoltre da sommarsi ai costi sociali dei pazienti attivi, privati di una qualità di vita alla quale hanno diritto. “In Italia, ogni anno, le infezioni del sito chirurgico rappresentano più di  un terzo del totale di quelle ospedaliere, e si stima che costino oltre un 1 miliardo di euro al Sistema Sanitario Nazionale – spiega Pierluigi Leone, General manager di MBA Italia – e, per quanto riguarda, in particolare, le infezioni di protesi articolare, il costo totale medio per paziente, in Italia, è di circa 120.000 euro. La loro incidenza è stimata tra il 2 ed il 3%, su un totale di 180.000 interventi di sostituzione articolare di anca e ginocchio. Il che grava sul Sistema Sanitario Nazionale tra i 400 e i 500 milioni di euro a base annua. Dati che sono stati confermati e in crescita dal 2017, non solo in Italia, ma anche in altri sistemi sanitari nazionali in Europa e nel mondo. In un caso come quello descritto dal Dottor Ussia, ovvero un’infezione periprotesica che ha imposto più di una sostituzione della prima protesi impiantata, il costo medio del trattamento può aumentare, ad esempio, fino a 300mila euro a paziente infetto”. L’utilizzo quindi di un carrier di solfato di calcio brevettato, che permette l’eluizione ad alte concentrazioni di più antibiotici pathogen specific a livello locale, gioca un ruolo fondamentale sia nel prevenire che nel trattare le infezioni del sito chirurgico, ‘in tandem’ con la terapia sistemica endovenosa che, se non così integrata, presenta di per sè dei limiti. “L’impiego del nostro innovativo dispositivo medico rappresenta, di fatto, l’attuale stato dell’arte terapeutico nel garantire massima copertura antibiotica a livello locale – aggiunge Leone – amplificando, in grande misura, la risoluzione e la prevenzione dell’infezione del sito chirurgico infetto. E il risultato ha un doppio valore: un più probabile e rapido recupero della qualità di vita per il paziente, e la mitigazione, al tempo stesso, delle spese sanitarie a carico del Servizio Sanitario Nazionale.