Green New Deal. Farm to Fork Strategy. UN Food Systems Summit. Sono alcune delle “pietre miliari” europee e internazionali che pongono al centro del dibattitto sulla salute del pianeta il cibo, con uno sguardo attento alla sostenibilità della sua produzione e consumo. Una sfida, quella della trasformazione dei sistemi alimentari in chiave sostenibile, che riguarda tutti i Paesi del mondo compresa l’Europa, chiamata a superare sfide importanti, dall’ambito nutrizionale a quello dell’agricoltura sostenibile, fino allo spreco di cibo. Gli Stati membri, ad esempio, sono i principali promotori dell’agricoltura biologica a livello globale, con la percentuale regionale più alta di superficie agricola destinata a questa tipologia di produzione (l’8,1% del totale). Eppure, l’agricoltura europea rappresenta in media il 90% dell’impronta idrica delle produzioni nazionali ed è responsabile di circa il 10% delle emissioni totali di gas serra, tanto che il Green Deal propone una serie ambiziosa di misure volto a rendere l’Ue il primo continente climaticamente neutro al mondo entro il 2050. Dati cui si unisce la perdita di produttività agricola dovuta all’erosione del suolo nell’UE stimata in 300 milioni di euro. Proprio per comprendere meglio lo stato dell’arte in cui versano i sistemi alimentari europei, individuare gli ambiti di miglioramento e le soluzioni concrete da perseguire, oggi Fondazione Barilla presenta – in vista dell’evento di avvicinamento all’UN Food Systems Summit – lo studio “L’Europa e il cibo”, per stimolare il dibattito e incoraggiare l’adozione di misure politiche e soluzioni concrete per un sistema alimentare europeo che offra a tutti cibo sano, equo, nutriente e rispettoso delle risorse del pianeta.

La fotografia

La fotografia scattata da “L’Europa e il cibo” mostra come in Ue l’aspettativa di vita alla nascita sia aumentata, passando da una media di 69 anni nel 1960 a una media di 80 nel 2016. Adesso bisognerà agire sull’aspettativa di vita sana, ovvero gli anni di buona salute che un neonato può sperare di vivere senza malattie e/o infortuni, che è mediamente inferiore di 10 anni all’aspettativa di vita generale. A pesare sono il graduale aumento di sovrappeso e obesità (ne soffre circa un adulto su due) e la mancanza di attività fisica. Questo, nonostante tutti i Paesi Ue pubblichino linee guida per un’alimentazione sana a livello nazionale e l’educazione alimentare sia materia di studio obbligatoria nelle scuole primarie e secondarie nella maggior parte dei Paesi. Lo studio mostra, inoltre, come gli strumenti digitali stiano offrendo ai cittadini europei sempre più soluzioni per ridurre lo spreco alimentare, senza contare che molte città europee stanno avviando iniziative importanti per fondare una vera economia circolare del cibo.

Evento digitale

“Il sistema alimentare rappresenta una leva molto importante per migliorare la salute delle persone e dell’ambiente. In Europa, giocherà un ruolo centrale per la decarbonizzazione del continente e per il raggiungimento degli SDG” ha dichiarato Marta Antonelli, Direttore ricerca di Fondazione Barilla. “L’Europa e il cibo” viene presentato oggi alle 10 durante l’evento digitale internazionale Europe and Food: Ensuring environmental, health and social benefits for the global transition”, alla presenza di: Paolo De Castro (Eurodeputato, Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale), Marta Antonelli (Direttore della ricerca di Fondazione Barilla), Michele Quaroni (Ambasciatore-Deputato e Vice rappresentante permanente dell’Italia presso l’Ue), Claire Bury (vicedirettore generale della Commissione europea per la sostenibilità alimentare), Eduardo Cuoco (Direttore IFOAM EU), Riccardo Valentini (Advisory Board Fondazione Barilla e Coordinatore scientifico del progetto Su-Eatable Life) e Luc Vernet (Co-fondatore di Farm Europe e collaboratore di Eat Europe).