Per la prima volta al mondo è stato eseguito un trapianto totale di trachea in un paziente post Covid. L’intervento è avvenuto in Italia, al policlinico Sant’Andrea di Roma, lo scorso 3 marzo, su un uomo di 50 anni che aveva l’organo distrutto a causa della malattia e dalle terapie, ed è perfettamente riuscito. “Il paziente ha potuto parlare, respirare e deglutire autonomamente da subito – spiega Cecilia Menna, della divisione di Chirurga toracica, che ha guidato l’intervento -. La trachea è stata sostituita da un frammento di aorta, mantenuto aperto da un cilindro di silicone. Il paziente aveva passato un mese in terapia intensiva alla fine del 2020. Dopo l’intervento, ha raccontato la chirurga, ha avuto una polmonite postoperatoria risolta, ed è stato dimesso il 22 marzo. L’uomo si è collegato in diretta durante la conferenza stampa. “Respiravo male – ha raccontato – ora sono uscito pure in bici, non ho difficoltà nel parlare e se non sto attento mangio molto di più, mi è cambiata la vita”. La sostituzione della trachea con un frammento di aorta, che in questo caso è frutto di una donazione di tessuti ed è stato prelevato da cadavere, è una tecnica sviluppata in Francia all’inizio degli anni duemila, ma che in Italia non era mai stata usata per un organo completo. La richiesta di questo tipo di operazione, ha sottolineato Menna, potrebbe aumentare molto nei prossimi mesi proprio a causa della pandemia. “È un risultato che ci fa essere orgogliosi – ha commentato la rettrice dell’università Sapienza Antonella Polimeni – anche per il fatto che vede protagonista una giovane chirurga”.