Innovazione, personalizzazione e sostenibilità nella medicina del futuro. Ecco gli obiettivi della diagnosi e cura delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali – MICI (o IBD – Inflammatory Bowel Diseases secondo l’acronimo anglosassone). Si tratta di patologie infiammatorie croniche dell’intestino e si distinguono in malattia di Crohn e colite ulcerosa. Si stima che in Italia siano circa 250 mila i pazienti affetti da MICI: sebbene possa sembrare un numero esiguo, bisogna tenere presente una serie di implicazioni che ne amplificano gli effetti, come i ritardi diagnostici, il peso che ricade sulle famiglie, i contraccolpi psicologici. Le MICI sono malattie altamente invalidanti, che riguardano soprattutto la popolazione giovanile, con un picco d’esordio generalmente compreso nella fascia tra i 15 e i 30 anni, con un 20% di casi addirittura già in età pediatrica, inficiando la qualità di vita e provocando conseguenze anche a livello psicologico. Tuttavia, la ricerca scientifica ha prodotto importanti risultati in grado di permettere a chi è affetto da queste patologie di condurre una vita normale.

Sequenziamento dei farmaci

“Alcune classi terapeutiche di farmaci biologici sono ormai consolidate – evidenzia il dottor Marco Daperno, Segretario Generale IG-IBD, AO Ordine Mauriziano di Torino –. Il prossimo passo in cui siamo impegnati è quello di migliorare il sequenziamento dei farmaci in virtù della varietà a cui siamo giunti, al fine di migliorare gli effetti sul lungo termine ed evitare gli effetti collaterali. Inoltre, si aggiungono nuovi farmaci di recente introduzione che permettono un approccio più razionale e una gestione più soddisfacente di queste patologie”.

Nuove strategie terapeutiche

“Stiamo definendo nuove strategie terapeutiche per applicare i diversi farmaci oggi a disposizione per ottenerne il massimo risultato nell’ottica del rapporto tra efficacia e sicurezza – sottolinea il professor Alessandro Armuzzi, Responsabile Comitato Educazionale IG-IBD, Fondazione Policlinico Gemelli, Roma –. Questo discorso riguarda tutti i farmaci biotecnologici anti-TNF per poi continuare con gli anti-alfa4/beta7 integrina e gli anti-interleuchina 12/23, ma si inseriscono anche le cosiddette Piccole Molecole, Small Molecules. Queste ultime sono farmaci orali che a breve potranno essere usati  per la Colite Ulcerosa e nel prossimo futuro anche per la malattia di Crohn; si caratterizzano per la rapidità d’azione e per la possibilità di essere assunti per via orale. Ci sono molti trials in corso, alcuni molto avanzati, quindi contiamo nell’arco di 3-4 anni di averne alcuni a disposizione per i nostri pazienti. Nell’elaborare una più strutturata offerta terapeutica, valutiamo anche la sostenibilità per l’utilizzo di questi farmaci. Da una parte, quindi, i pazienti potranno beneficiare sempre più di una medicina personalizzata, basata sui farmaci più adatti a seconda delle proprie caratteristiche fenotipiche; dall’altra, si cerca un giusto equilibrio tra innovazione, personalizzazione e sostenibilità del SSN”.

Per il video servizio: https://youtu.be/9rZeXE1f0kM