Uno dei messaggi che è partito dal Congresso Regionale SIMG è che le “Cure Primarie” debbano essere messe in condizione di fornire appropriate risposte diagnostiche e terapeutiche tanto ai pazienti con cronicità quanto a quelli affetti da patologie acute gestibili sul territorio. Questo implica una implementazione delle risorse tecnologiche, una condivisione di percorsi diagnostico-terapeutici con la medicina specialistica, l’auspicio di un superamento delle difficoltà prescrittive legate ad adempimenti burocratici amministrativi per fondamentali classi di farmaci come anticoagulanti, farmaci per la cura del diabete, alcuni broncodilatatori inalatori. Affinché tutto questo si concretizzi, diventa necessario anche innalzare il livello di competenza del medico di medicina generale, sia a livello clinico che sotto il profilo comunicativo e gestionale, per un approccio alla professione che diventi più trasversale.

“Nell’ambito del Congresso abbiamo affrontato il nuovo ruolo del medico di medicina generale – evidenzia Mauro Ruggeri, Segretario SIMG Toscana –. Vogliamo impostare un confronto chiaro sia con i pazienti che con le istituzioni, oltre a un coordinamento tra la Medicina generale e la parte specialistica. In queste giornate si alterneranno le voci di oltre 40 colleghi con una diretta esperienza sul campo, che sta mettendo in luce ancora adesso le difficoltà organizzative della campagna vaccinale”. “Nelle ultime settimane ho ricevuto decine di chiamate ogni giorno dai miei pazienti per avere chiarimenti sulla campagna vaccinale: segno della fiducia dei cittadini nel medico di medicina generale come primo punto di riferimento per la propria salute – commenta Andrea Salvetti, Vice Segretario SIMG Toscana –. Non siamo solo “prescrittori di farmaci”, ma veniamo chiamati in causa per ogni esigenza. Adesso prosegue l’impegno nella campagna vaccinale per il Covid che ci vede in prima linea tra tante difficoltà, come la sospensione cautelativa del vaccino astrazeneca questa settimana”.